lunedì 16 dicembre 2013
​Sarà una protesta dimezzata quella che i Forconi porteranno avanti mercoledì prossimo a piazza del Popolo, nel cuore del centro storico di Roma.
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Sarà una protesta dimezzata quella che i Forconi porteranno avanti mercoledì prossimo a piazza del Popolo, nel cuore del centro storico di Roma. Lo "scisma" del movimento alleggerisce la tensione in città, anche se l'allerta resta alta, soprattutto per la possibilità di infiltrazioni durante la manifestazione, come paventato dalla corrente dei Forconi che mercoledì non sarà nella Capitale. Senza contare, poi, che anche altri movimenti, come quello per la casa, potrebbero scendere in piazza nonostante il divieto della Questura e l'invito a non sfilare arrivato direttamente dal prefetto. Lo stesso che oggi ha definito "non opportune" le tende a piazza del Popolo, così come ribadito anche dal sindaco Ignazio Marino: "Siamo assolutamente favorevoli a qualunque espressione democratica di dissenso rispetto a decisioni locali o nazionali. Tuttavia siamo molto attenti affinché tutto avvenga senza nessuna forma di violenza".

 

Per il momento, comunque, l'acampada sembra scongiurata, almeno a sentire le parole di Danilo Calvani, il leader dei Forconi di Latina, l'unico ad aver confermato la manifestazione di mercoledì a piazza del Popolo. "Sarà una manifestazione pacifica, dopo la quale manterremo il presidio a piazzale dei Partigiani". Intanto in tutta Italia continuano blocchi e presidi, in particolare in Valle d'Aosta e Veneto. Mercoledì a piazza del Popolo, dunque, ci saranno solo gli attivisti vicini a Danilo Calvani, il leader laziale dei Forconi, il contadino di 51 anni che qualche giorno fa finì sulle cronache nazionali per essersi fatto immortalare a Genova a bordo di una lussuosa Jaguar.

"Era di un amico camionista che mi ha dato un passaggio", replicò all'ondata di polemiche scatenatasi sul web. Solo dopo il 18, e comunque prima di sabato, arriveranno a Roma i simpatizzanti degli altri due leader, Mariano Ferro e Lucio Chiavegato per una manifestazione ancora tutta da definire. Non è escluso che questa volta i Forconi possano ritrovarsi a piazza San Giovanni, dove già lo scorso ottobre fu concesso ai movimenti della casa di accamparsi prima del corteo del giorno dopo in centro. Restano comunque presidiati a Roma i palazzi del potere, finiti già ieri nel mirino di Casapound, che più volte ha espresso vicinanza al movimento dei Forconi. Il vicepresidente Simone Di Stefano, arrestato per aver sostituito la bandiera europea con il tricolore in una sede dell'Ue, resta in carcere, ma i militanti si preparano a lunghi giorni di protesta per chiederne la liberazione.

Già domani saranno davanti alla Procura con lo slogan: "Amare la nazione non è reato". Intanto in tutta Italia proseguono i presidi dei Forconi. In Valle d'Aosta resta operativo il presidio, anche se il coordinamento sta valutando soluzioni alla mancanza di attivisti nell'orario notturno. A Vicenza, questa mattina, nuova chiusura della tangenziale sud, con disagi comunque limitati per via del giorno feriale. Grigliata all'aperto, invece, all'uscita del casello di Montecchio Maggiore. Corteo in pieno centro, infine, a Mestre tra tricolori e bandiere della Serenissima. Da domani, con l'arrivo del movimento a Roma, si entra nella settimana più calda della protesta. 

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