domenica 15 marzo 2020
I decessi in tutta Italia sono 1.809, 1.672 i pazienti in terapia intensiva. Nuovo allarme del governatore lombardo. Il premier Conte: la Lombardia è la nostra priorità
Disinfestazione a Milano, davanti alla Stazione centrale

Disinfestazione a Milano, davanti alla Stazione centrale - Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

Le persone positive al coronavirus in Italia sono oltre 20mila, per la precisione 20.603. La curva del contagio per ora si mantiene costante, e sfonda un'altra barriera. L'incremento rispetto a sabato è di 2.853 unità mentre il numero complessivo, considerati anche i guariti e i deceduti è di 24.747. E proprio relativamente ai morti i dati snocciolati come di consueto dal commissario all'emergenza, Angelo Borrelli, sono preoccupanti. Ben 368 in un solo giorno, il numero più alto dall'inizio dell'epidemia in Italia per un totale di 1.809. Le persone attualmente in terapia intensiva, invece, sono 1.672. La quota dei guariti, infine, si attesta a 2.335, sono 369 più di ieri.

La situazione più preoccupante resta senza dubbio quella della Lombardia con 10.043 persone ad oggi positive e 1.218 deceduti. Seguono le Marche con 2.741 e il Veneto con 1.989. Oltre quota mille pure le Marche (1.087) e il Piemonte (1.030). Intanto cresce la preoccupazione per il Sud, con i governatori di Sicilia e Calabria, Nello Musumeci e Jole Santelli, che chiedono l'intervento dell'Esercito per monitorare gli spostamenti, contrario invece il presidente della Puglia, Michele Emiliano. In Campania, invece, Vincenzo De Luca 'chiude' per due settimane il comune di Ariano Irpino con divieto di entrata e uscita per tutta la popolazione. Una misura volta a isolare immediatamente un nuovo potenziale focolaio con oltre la metà dei casi di tutta la provincia di Avellino, ben 22 sui 37 totali.

"Non esiste un posto nel nostro Paese dove ci possa rifugiare, non c'è neanche in Europa. L'unico modo per vincere insieme questa battaglia e comportarsi seguendo le norme per evitare scenari particolarmente critici", dice a tal proposito il presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro invitando tutti a tenere duro. "Siamo a una settimana dall'adozione dei nuovi provvedimenti e nei prossimi giorni capiremo meglio come stanno impattando sulle curve", aggiunge ancora. Dall'Istituto superiore di sanità arrivano poi due precisazioni. La prima è relativa alla scelta delle persone a cui effettuare il tampone. "Ci atteniamo alle regole", spiega Brusaferro rispondendo indirettamente al governatore del Veneto, Luca Zaia. "Altri Paesi europei stanno adottando le nostre stesse misure". La seconda invece, è relativa alla permanenza del virus sulle superfici. "Possono resistere per qualche ora o qualche giorno ma solo se non vengono esposte a pulizia o ad altri elementi come sole, pioggia o intemperie". La raccomandazione principale, insomma, resta quella di seguire le regole di pulizia lavandosi frequentemente e in maniera corretta le mani oltre alle misure di distanziamento sociale. Le mascherine per chi corre da solo piuttosto che i guanti quando ci si siede al volante, infine, sono misure "ingiustificate".

L'emergenza da coronavirus "contagia" così la seconda domenica di seguito. Fra città deserte e trasporti ridotti (sono stati soppressi i treni notturni). Un nuovo campanello d'allarme viene da Attilio Fontana: «Siamo vicini al momento in cui non avremo più letti di rianimazione», dice di mattina il presidente della Lombardia a SkyTg24, spiegando che il problema principale è «recuperare respiratori», che sono l’elemento essenziale per la costruzione di un ospedale da 500 posti nei padiglioni della Fiera di Milano. Nel frattempo, ha aggiunto, «spero che si riesca ancora per qualche giorno a compiere questi miracoli di recuperare letti negli ospedali».

Intanto il premier conferma gli sforzi in atto da parte del governo. «La nostra priorità - dice Giuseppe Conte, secondo quanto fa sapere Palazzo Chigi - è far lavorare in sicurezza medici, infermieri e tutto il personale sanitario che con coraggio e spirito di abnegazione si sta prodigando per la cura dei cittadini, dedicandosi a questa emergenza sanitaria senza risparmiare energie. Come governo - aggiunge il premier - siamo strenuamente impegnati, e io stesso attraverso contatti con i miei omologhi, per procurare in tempi brevissimi i dispositivi di protezione che consentano loro di lavorare in massima sicurezza. C'è massima attenzione per la situazione in Lombardia».

Da parte sua, dice di «confidare nel grande senso di responsabilità mostrato finora da tutti i sindaci italiani e da tutti i presidenti di Regione, ne usciremo solo con un alto senso dello Stato» il ministro delle Autonomie, Francesco Boccia, a proposito delle polemiche con alcune Regioni, in particolare la Lombardia.

Un nuovo appello ad evitare quanto più possibile da domani di andare in banca, anche se gli sportelli riapriranno con i presidi sanitari, e a utilizzare il più possibile i servizi on-line e al bancomat arriva dal presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, e dal direttore generale Giovanni Sabatini. L’Abi invita chi desiderasse andare comunque, in particolare gli anziani che avessero meno confidenza con le tecnologie, a «telefonare in banca per consigliarsi su come risolvere il problema, ma senza uscire di casa».

Il contagio si diffonde, nel frattempo, a livello delle istituzioni. E' risultato positivo anche un dipendente del ministero delle Infrastrutture, nella sede centrale di Porta Pia, a Roma: per questa ragione gli uffici del dicastero retto da Paola De Micheli saranno chiusi per 2 giorni, lunedì e martedì, per procedere alla sanificazione degli ambienti.

E fa discutere il caso di Ariano Irpino, i cui cittadini sono stati informati di essere stati messi totalmente in quarantena da un’auto che ha attraversato in pieno giorno le strade del paese, in provincia di Avellino, il primo a essere divenuto oggetto di una simile ordinanza firmata dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, alla luce dell’impennarsi di positivi al coronavirus.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: