sabato 14 aprile 2012
L’opposizione dei deputati leghisti e dei sei radicali basta a impedire l’esame della proposta di legge in sede legislativa (con la possibilità, quindi, di approvazione rapida). Poi lo scatto della Lega che come l'Idv rinuncia all'ultima tranche dei rimborsi.
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La proposta di "Abc" sui controlli ai conti dei partiti è stata formalizzata ieri alla Camera. Ma la portata dell’intesa, a fronte di pressioni crescenti perché si arrivi anche anche ai tagli, resta limitata ai controlli sui bilanci. Via quindi solo alla task-force che dovrà effettuare un controllo di secondo livello ai bilanci dei partiti, da certificare e rendere pubblici. Di questa "commissione per la trasparenza" dovranno far parte i presidenti della Corte dei Conti, del Consiglio di Stato e della Prima sezione della Cassazione in persona, escludendo deleghe. C’è poi l’obbligo di pubblicizzare le donazioni eccedenti i 5mila euro e l’obbligo di sottoporre alla commissione i conferimenti alle Fondazioni eccedenti i 50mila. «Bisogna correre sull’emendamento trasparenza, non bisogna asssolutamente perdere tempo, sarebbe letale», dice per il Pd Enrico Letta. Ma ora si inserisce il veto della Lega a impedire la percorribilità dello stesso strumento della commissione Affari Costituzionali riunita in sede legislativa. I deputati del Carroccio, infatti, sono 59 e - nonostante la disponibilità offerta invece da Antonio Di Pietro pur di accelerare - basta il no aggiuntivo dei 6 radicali che altrettanto si mettono di traverso per superare la quota di un decimo dei componenti dell’aula. E questi, articolo 72 della Costituzione alla mano, sono sufficienti a impedire di poter procedere alla procedura semplificata che bypassa l’aula. «Abbiamo una nostra proposta, si proceda in aula alla luce del sole», chiede il capogruppo in commissione del Carroccio Pierguido Vanalli. Punto e a capo, insomma. In serata si rivela quindi impercorribile anche la soluzione-ripiego della commissione legislativa.Un vero pasticcio. E resta sospesa a mezz’aria anche la proposta di sospendere la tranche che andava erogata a luglio, pari a circa 100 milioni e che i partiti promettono di bloccare fintanto che non si decidono i controlli. Si tratta però anche in questo caso solo di una promessa, visto che Franco Frattini interviene ad auspicare che almeno questa «venga mantenuta». Cresce però il fronte di chi chiede di devolverne la metà, circa 50 milioni, a opere del sociale, come aveva ipotizzato don Luigi Ciotti. «I partiti facciano un atto di amore per la patria», chiede il vicepresidente di Fli Italo Bocchino. «Alla Caritas le ultime due rate dei rimborsi», alza la posta Fabio Granata. E Antonio Di Pietro prende l’impegno: «L’ultima rata dei rimborsi spettante la devolviamo al ministro Fornero per l’emergenza sociale», promette. In serata si allinea il capogruppo del Carroccio Giampaolo Dozzo: «La Lega rinuncia».«Dimezzare subito il finanziamento pubblico» chiede per Fli Benedetto Della Vedova. Urge una risposta forte e chiara», sollecita Margherita Boniver, del Pdl. Allo stato l’ipotesi resta trasferita alla discussione che in maggio dovrebbe esserci per la definizione giuridica dei partiti, in attuazione dell’articolo 49. Ma non è da escludere, ora che la discussione sui controlli dovrebbe tornare in aula, che il tema possa essere anticipato. «Il governo Berlusconi i fondi li ha già tagliati di un terzo», rivendica però Angelino Alfano. «I partiti hanno deliberato già da tempo una riduzione progressiva del finanziamento che si completerà nel 2013 in una riduzione del 36 per cento», concorda, per il Pd, Massimo D’Alema. Come dire: abbiamo già dato.
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