giovedì 15 gennaio 2015
Lo scandalo delle «spese pazze» degli ex consiglieri: imputati assolti "perché il fatto non costituisce reato". Chiamparino: ora avanti con rilancio Regione.
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Sono stati assolti "perché il fatto non costituisce reato" gli esponenti politici imputati a Torino nel processo-bis per lo scandalo delle «spese pazze» degli ex consiglieri regionali del Piemonte. Tra gli indagati il segretario piemontese del Pd, Davide Gariglio, e l'attuale vicepresidente della giunta regionale, Aldo Reschigna. Il gup Daniela Rispoli ha accolto, nel processo con rito abbreviato, la tesi della stessa procura, secondo la quale gli episodi di peculato contestati non costituiscono reato per mancanza di dolo. Una proposta, quella dei pm, in linea con la richiesta di archiviazione presentata alla fine delle indagini preliminari. In quell'occasione era stato il gip, Roberto Ruscello, a ordinare di procedere con la richiesta di rinvio a giudizio. "Da questo momento in avanti abbiamo tutte la serenità necessaria per impegnarci ancora di più sull'importante lavoro di riordino e di rilancio della Regione". Così il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, dopo l'assoluzione di tutti gli imputati, in prevalenza del centrosinistra, nel processo-bis per la cosiddetta 'rimborsopoli' piemontese. "Sono state assolte - sottolinea - persone che ho sempre ritenuto essere persone oneste, dichiarandolo anche pubblicamente"
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