giovedì 14 agosto 2014
Il ministro Poletti: aiuti alimentari e non solo. È la prima parte degli 85 milioni di euro stanziati dall’Europa per il 2014.
Soddisfatte le associazioni.
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La collaborazione paga. Quaranta milioni, in questo caso, che sono le prime risorse rese disponibili del Fondo europeo di aiuti agli indigenti (Fead). «A questo risultato – ha sottolineato Giuliano Poletti, ministro del Lavoro e delle Politiche sociali – siamo arrivati grazie al contributo attivo di molti soggetti». Soggetti che sono – oltre al dicastero guidato da Poletti – il ministero delle Politiche agricole e l’Agea per le operazioni di selezione e distribuzione degli alimenti agli enti caritativi, il ministero dell’economia e delle finanze per la messa a disposizione delle risorse e – infine ma non ultime – le parti sociali e le associazioni impegnate nel contrasto alle forme più estreme di povertà. Sono almeno 15mila le strutture caritative che tirano un sospiro di sollievo: i fondi – solo una tranche degli 85 previsti dall’Europa per il 2014 – consentono a chi sfama quotidianamente gli oltre quattro milioni di poveri in Italia di guardare all’inverno con più tranquillità. All’inizio di giugno, l’impegno del governo aveva già contribuito a sbloccare dieci milioni – inclusi nella Legge di stabilità a dicembre e rimasti fermi per mesi – che consentiranno l’arrivo nelle mense per i poveri, a settembre, di 12mila tonnellate di pasta e 2.700 tonnellate di farina. I nuovi fondi renderanno possibile coprire le necessità alimentari della popolazione più fragile fino alla fine dell’anno. «E adesso che la macchina è stata avviata – commenta Marco Lucchini, direttore generale della Fondazione Banco Alimentare Onlus – c’è da credere che procederà speditamente. La benzina c’è, i fondi europei sono previsti fino al 2020, bisognerà percorrere dritti e a velocità sostenuta la strada che abbiamo imboccato». I soldi stanziati dall’Europa per far fronte alla crisi anche nei prossimi sei anni ammontano a tre miliardi e mezzo per tutti i Paesi dell’Unione, 595 sono destinati all’Italia. «Le vicende comunitarie che avevano portato alla chiusura del precedente programma di distribuzione alimentare agli indigenti – ha spiegato il ministro Poletti – ci hanno imposto un’accelerazione alla programmazione per i prossimi anni al fine di scongiurare un lungo periodo di interruzione». Oltre alla distribuzione di beni alimentari, il nuovo programma permetterà «varie azioni di sostegno materiale e di inclusione sociale – ha proseguito il ministro – con un’attenzione particolare alla povertà educativa attraverso la fornitura di materiale scolastico ai bambini più poveri e l’apertura pomeridiana delle scuole in quartieri degradati da selezionare», oltre ad azioni di sostegno dei senza dimora e delle famiglie particolarmente bisognose. «Si tratta comunque di beni essenziali, di un più ampio paniere di prodotti – spiega Francesco Marsico, responsabile area nazionale della Caritas – che va a rispondere ai bisogno delle famiglie più povere. Siamo ovviamente soddisfatti per l’arrivo dei fondi e lieti che le parti in gioco siano state capaci di condividere un’urgenza e di lavorare insieme per superarla. Con una famiglia su dieci in condizione di povertà assoluta sarebbe stato imperdonabile fare altrimenti». La stessa soddisfazione espressa dalle  altre componenti di “Insieme per gli aiuti alimentari”, ovvero Comunità di Sant’Egidio, Croce Rossa, Società San Vincenzo de Paoli, l’Associazione Sempre insieme per la pace, la Fondazione Banco delle Opere di Carità. Fino a settembre, quando i dieci milioni sbloccati a giugno si trasformeranno concretamente in cibo, si lavorerà in staffetta, mettendo in comune le risorse di tutti i soggetti. La Caritas per superare l’emergenza, in attesa dell’arrivo del fondi Fead aveva stanziato già in primavera due milioni e mezzo di euro per sostenere le Caritas diocesane distribuite sul territorio, mentre per la prima volta in diciassette anni il Banco ha organizzato il bis della Colletta alimentare, lo scorso 14 giugno, i cui frutti sono stati distribuiti alle 8.800 strutture caritative convenzionate che da sole, ogni giorno, assistono quasi due milioni di poveri.
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