giovedì 23 settembre 2010
È di nuovo gelo per gli ultimi sviluppi del caso Montecarlo. Il presidente della Camera: basta, è l’ennesima porcheria. La decisione di andare al muro contro muro è stata presa durante un vertice all’ora di pranzo. Rotte le trattative sul Lodo Alfano costituzionale e sulle presidenze delle commissioni parlamentari.
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Basta, è stata l’ultima «porcheria»: d’ora in poi «elmetto in testa» e nessun riguardo per Pdl e Lega. È guerra dichiarata, stavolta. Per legittima difesa, dicono in coro quelli di Futuro e Libertà. Altro che Lodo Alfano costituzionale, altro che processo breve, altro che intesa per le presidenze delle commissioni. Non si negozia più. «Non c’è dubbio che voteremo la fiducia al governo», se dovesse essere posta – ha precisato il capogruppo finiano a Montecitorio Italo Bocchino – ma «non c’è alcuna ragione per metterci a trattare su documenti condivisi, perché la controparte fa operazioni con dossier falsi contro il presidente della Camera». Berlusconi, dunque, non si aspetti concessioni in tema di riforme giudiziarie. E, soprattutto – è stato spiegato –  i suoi «non cerchino di farci saltare i nervi per ridarci il cerino in mano». La conseguenza potrebbe essere un’offensiva, da parte di Fli, sul fronte del conflitto d’interessi del Cavaliere.Gianfranco Fini è furibondo, all’indomani della pubblicazione della notizia (diffusa da giornali dominicani e rilanciata con grande evidenza in Italia dai quotidiani più vicini al presidente del Consiglio) secondo cui le società off-shore che acquistarono l’ormai famosa casa di Alleanza Nazionale a Montecarlo sarebbero riconducibili a Giancarlo Tulliani, il fratello della sua compagna Elisabetta nonché inquilino dell’appartamento in questione.La certificazione è contenuta in un documento attribuito al ministro della Giustizia dell’isola caraibica di Santa Lucia (il cui ex-primo ministro sarebbe un vecchio amico di Berlusconi), domicilio di entrambe le società di cui sopra. Tulliani, tramite i suoi avvocati, smentisce. Fini s’indigna: «Quel documento è una porcata, un falso», si sarebbe sfogato il numero uno della Camera (il suo portavoce ha poi smentito il virgolettato, ma non la sostanza) con i fedelissimi ieri mattina, prima di presiedere l’Aula sul caso Cosentino. E prima di andare a inaugurare una caserma dei Carabinieri a Bellegra, nei pressi di Roma, dove ha tenuto a sottolineare che «deve valere sempre il principio per il quale chi sbaglia deve pagare».Più o meno a quell’ora i parlamentari "futuristi" si sono riuniti a pranzo e Bocchino ha delineato la nuova strategia. E stavolta, alle rivendicazioni dei "falchi", le "colombe" hanno avuto poco da obiettare. Del resto, hanno ragionato tutti insieme, «il dossieraggio contro Fini va avanti da agosto e questa escalation, a pochi giorni dal discorso del premier alla Camera, è quanto meno sospetta».Il pezzo di carta su Tulliani «è una patacca, lo capiscono anche i bambini», ha dichiarato Bocchino, abbandonando la cautela del primo mattino, quando aveva osservato: «Se davvero quella casa è di Tulliani, Fini dovrebbe dare una risposta». Carmelo Briguglio, componente del Comitato di controllo sui servizi segreti (Copasir), ha colto l’occasione per rilanciare la sua tesi di un coinvolgimento nella vicenda «di pezzi di servizi deviati». Ancora più esplicito è stato Enzo Raisi, accusando alcuni organi d’informazione di «avere rapporti con i servizi segreti».Lungo tutta l’estate, gli "ambasciatori" di Futuro e Libertà presso il Pdl avevano messo in chiaro che la fine del «cannoneggiamento» mediatico contro l’ex-leader di An era il presupposto per qualsiasi tentativo di riavvicinamento. E negli ultimi tempi erano stati fatti timidi progressi sul Lodo Alfano costituzionale, che consentirebbe al capo del governo di mettersi al riparo dai processi penali.Adesso si torna al muro contro muro, «chi ci sta ci sta, gli altri se ne vadano pure», è stato sottolineato nel corso del pranzo di ieri. E, per il momento, anziché defezioni si registra un nuovo ingresso: oggi Giampiero Catone, fin qui deputato del Pdl, annuncerà la sua adesione a Fli.
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