mercoledì 19 febbraio 2020
La lettera sul giornale per San Valentino: non riuscirai a spegnere la mia luce. Premiata ieri dal prefetto, anche il direttore dell’ufficio scolastico l’ha ringraziata: siamo tutti fieri di te
La piccola Flavia, premiata dal prefetto

La piccola Flavia, premiata dal prefetto

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Questa è l’ennesima storia di bullismo. Ma non una storia come tutte le altre, di ragazzini vessati a scuola, angosciati, bisognosi di assistenza psicologica, e chissà se si riuscirà riparare il danno. Questa è una storia di buio che genera luce: di una undicenne che guarda in faccia la sua aguzzina, e che nel giorno di San Valentino sceglie il quotidiano locale per inviare alla coetanea una lettera aperta. Accade a Soncino, borgo medievale sul fiume Oglio conosciuto (anche) per la sua rocca. Di qui è provincia di Cremona, appena di là terra bresciana.

E lei è Flavia: studentessa in seconda media in un istituto privato della cittadina, pochi giorni fa vincitrice di una gara con la sua squadra di atletica. Ma il problema è quella sua compagna di classe, che dai primi giorni di quest’anno scolastico inizia a prenderla di mira: all’inizio sono solo parole, poi 'bigliettini' lasciati sul banco. Terribili. E lei? Beninteso: avvisa le insegnanti, che riferiscono al dirigente scolastico, il quale a sua volta attiva il protocollo anti-bullismo della scuola. E non reagisce. Ma a Flavia tutto ciò non basta. Vuole lasciare il segno, vuole far sì che la sua vicenda sia monito perché tante altre coetanee non vengano a trovarsi nella sua situazione. E allora scrive a La Provincia di Cremona, nella sezione che il quotidiano - avvicinandosi il 14 febbraio - dedica alle lettere di San Valentino. Lei, però, non scrive a nessun fidanzatino.

Chiede quello spazio per rivolgersi alla sua molestatrice, e lo fa con una spavalderia straordinariamente matura, eppure al tempo stesso chiaramente sgorgata dalla penna di undicenne. Le notifica che "guarda un po’, sono ancora qui, viva e vegeta, sorpresa!", e lo ammette: all’inizio piangeva, "ma non per paura delle tue minacce", precisa. Piuttosto, "perché non capivo, non capivo il perché di questo tuo sentimento (chiamiamolo così)". Un sentimento che avvicinandosi San Valentino era diventato sempre più "intenso", con "bigliettini in cui non vedevi l’ora di vedermi morta, bigliettini in cui esprimi il tuo sentimento di gioia nel giorno del mio funerale, che secondo i tuoi calcoli sarà tra poche settimane, vero?". Ma attenzione: "Pensa un po’ – scrive Flavia –, sono convinta invece che questa decisione spetti solo a Dio, e non a una ragazzina delle medie…".

«Siamo tutti fieri di te», le ha detto il Direttore dell’ufficio scolastico territoriale di Cremona, Fabio Molinari. E il prefetto della città, Danilo Gagliardi, che l’ha ricevuta e premiata ieri: «Flavia ha dimostrato grande determinazione e straordinaria nobiltà d’animo, consegnandoci un esempio eccezionale». Difficile usare altre parole, dopo aver scorso la chiusura della lettera: "Cara bulla, volevo solo farti sapere che mai, mai mai, riuscirai a spegnere la mia luce e la mia voglia di vivere. Mai! E se mai lo vorrai, io sono qui…e…mi raccomando i cioccolatini (di San Valentino, ndr). Con affetto e compassione. Flavia Marchini".

Anche al sottosegretario all’istruzione, Peppe De Cristofaro, non è passato inosservato il bellissimo gesto della ragazza di Soncino. «Grazie Flavia! Con il tuo coraggio e la tua forza hai alzato un muro e hai creato un ponte. E hai mostrato a tutti noi, – conclude nel suo post su Fecebook il sottosegretario di Leu – a noi adulti prima di tutto, che il bullismo non si affronta sommando violenza a violenza, ma rompendo la morsa di silenzio e paure di cui si nutre».

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