mercoledì 1 giugno 2022
Tre bambine di quarta elementare seguono il flash mob abbracciate

Tre bambine di quarta elementare seguono il flash mob abbracciate - Agnese Palmucci

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«La pace è vita, tocchiamoci le dita». È emozionata Martina mentre legge, davanti a centinaia di bambini e ragazzi, la poesia che ha scritto sul suo banco di quarta elementare. Ha 9 anni, e insieme alle sue maestre dell'Istituto Laparelli, a Torpignattara, oggi era a piazza del Popolo per il Flash mob dei bambini della Pace organizzato dai giovani di Sant'Egidio. «Questi versi mi sono venuti dal cuore pensando ai bambini che soffrono», dice sincera sotto il cappellino arancione, mentre mostra il quaderno con la sua poesia. Poi abbraccia le sue amiche Mahajabin e Afia, romane di origine bengalese.

La poesia per la pace di Martina, 9 anni

La poesia per la pace di Martina, 9 anni - Agnese Palmucci

Continuano le carovane festose per chiedere ai potenti della Terra la fine della guerra, promosse dalla Comunità di Trastevere. L'occasione, stavolta, era legata anche alla vigilia della festa della Repubblica italiana. Una Repubblica così bella proprio per la sua Costituzione che «ripudia la guerra». Stamattina era il turno dei più piccoli, dall'asilo ai primi anni delle medie, per un onda di colori e gioia che ha sommerso la piazza per circa due ore. «Ai bambini viene spontaneo parlare di pace, immaginarla - dice Giulia, 21 anni, dei giovani per la Pace - dall'altro lato però, sono quelli che più hanno timore della guerra e della cattiveria. Per questo oggi siamo qui, per far sentire anche la loro voce».

I giovani per la Pace di Sant'Egidio

I giovani per la Pace di Sant'Egidio - Agnese Palmucci

«Vogliamo la pace, la guerra non ci piace», gridano i piccoli mentre iniziano il corteo seguendo la banda dei Vigili del fuoco, in un grande girotondo attorno all'obelisco. Gli alunni delle elementari della scuola San Francesco, a Roma sud, sventolano i cartelloni con i nomi delle nazioni che ancora soffrono le piaghe dei conflitti armati. «Mi piace tutto di questa piazza, sono felice», dice Nina, 6 anni, dell'Istituto Stefanelli, a Montemario, mentre cammina mano nella mano con gli amici. «Parlare con i piccoli di pace, - spiegano le maestre Antonella e Olimpia - è prima di tutto insegnare loro a non entrare in conflitto con l'altro, già in aula». Per far fare esperienza di dialogo e confronto, con i suoi ragazzi di prima media all'Istituto Fellini di San Basilio, il professor Nicholas ha organizzato lezioni simulando il Parlamento, «dove ciascuno studente ha espresso la propria opinione, senza sovrastare l'altro».

Il 'girotondo' attorno all'obelisco di piazza del Popolo

Il "girotondo" attorno all'obelisco di piazza del Popolo - Agnese Palmucci

Il flash mob in piazza del Popolo

Il flash mob in piazza del Popolo - Agnese Palmucci

Poi le decine e decine di classi si sono sedute sui teloni di plastica, per ascoltare le lettere contro la guerra scritte dai bambini di tutto il mondo e raccolte dalla Comunità di Sant'Egidio. Come quella di Olha, 9 anni, che ha lasciato la sua cameretta a Kiev ed è scappata a Leopoli con la sua famiglia, per paura delle bombe. Oppure le parole di Pamela, giovanissima migrante di El Salvador, che ha fatto esperienza de "La bestia", il treno merci su cui sale chi dal Messico cerca disperatamente di fuggire verso gli Stati Uniti. Alla fine del Flash mob l'inno nazionale e la firma, da parte di tutti i bambini, di un importante appello per la pace, che sarà consegnato dalla Comunità di Sant'Egidio al segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, insieme alla raccolta di lettere.

Un bambino firma l''appello per la Pace'

Un bambino firma l'"appello per la Pace" - Agnese Palmucci

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