mercoledì 29 settembre 2010
Il magistrato: l'azienda non ha violato alcuna legge quando ha riammesso i tre licenziati permettendo loro di svolgere attività sindacale, ma non di tornare a lavoro sulle linee produttive
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Ricorso «inammissibile». Così il giudice del lavoro di Melfi, lo stesso che aveva emesso il provvedimento di annullamento dei licenziamenti dei tre operai Fiat, ha giudicato l'istanza presentata dalla Fiom sulle modalità con cui la Fiat aveva attuato il reintegro dei tre operai dello stabilimento di Melfi (Potenza) licenziati nel luglio scorso.L'udienza durante la quale la Fiom aveva presentato la sua istanza si è svolta il 21 settembre scorso. Il sindacato aveva contestato la decisione della Fiat di riammettere i tre licenziati permettendo loro di svolgere attività sindacale ma non di tornare a lavoro sulle linee produttive.In una nota, i legali della Fiat hanno evidenziato che «nel dichiarare inammissibile l'istanza della Fiom, il  Tribunale di Melfi ha confermato trattarsi di richiesta estranea al nostro ordinamento processuale,  sottolineando che la stessa costituisce 'tentativo, che oltrepassando i limiti dell'analogia, si caratterizza per essere un'iniziativa creativa e di politica legislativa, inibita all'ordine giudiziario».
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