sabato 16 ottobre 2010
"Dopo la manifestazione del 27 novembre in assenza di risposte noi continueremo se necessario anche con lo sciopero generale". Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, nel suo intervento dal palco di piazza San Giovanni al termine della manifestazione della Fiom.
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"Dopo la manifesatzione del 27 novembre in assenza di risposte noi continueremo se necessario anche con lo sciopero generale". Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, al termine del suo intervento dal palco di piazza San Giovanni dove è in corso la manifestazione della Fiom che si è appena conclusa. "Lo sciopero - ha aggiunto - è un grande sacrificio, lo dobbiamo preparare per bene, portando tutto il mondo del lavoro con le giuste proposte". "La Cgil non lascerà sola la Fiom" nelle battaglie per i diritti, "perchè sono nostre battaglie e sono quelle che ci hanno guidato, quelle che ci hanno fatto dire di no quando altri hanno firmato e noi, invece, non abbiamo chinato la testa", ha detto ancora Epifani. La manifestazione.Metalmeccanici della Fiom in piazza a Roma, dove due corteisono confluiti in piazza San Giovanni, per il comizio finale. Il corteo da piazza della Repubblica si è mosso chiedendo «lavoro». Allerta per la sicurezza, ma Landini e Epifani sottolineano: abbiamo lavorato perchè sia una manifestazione pacifica. Partecipano anche i tre operai della Fiat di Melfi licenziati e reintegrati dal giudice  e studenti delle scuole e università romane, contro il precariato. «Il Paese sta rotolando. Il Paese è stato lasciato a sé stesso e dunque serve un cambiamento della politica economica». Sono queste le motivazioni per cui la Cgil e la Fiom sono in piazza oggi per una grande manifestazione nazionale: a dirlo il numero uno del sindacato di Corso Italia, Guglielmo Epifani, prima della partenza del corteo da Piazza della Repubblica.«Siamo in piazza per i diritti, lavoro e occupazione. Ma anche per chiedere un contratto senza deroghe. C'è una situazione sociale molto pesante e una politica economica molto difficile», ha spiegato Epifani. «Aumentano i disoccupati e i casi di crisi aziendale - ha proseguito - e le imprese che approfittano della crisi per ridurre i diritti: serve un impegno vero del governo per la tutela dei diritti dei lavoratori. Questa sarà una grande manifestazione di protesta, una spinta a chiedere un cambiamento profondo».«Qui il problema non è la Fiom o la Cgil, bisogna ricongiungersi ai lavoratori, alla loro condizione» ha inoltre affermato Epifani. Quello di oggi in Piazza S.Giovanni sarà, per il leader della Cgil, l'ultimo comizio prima del passaggio di testimone a Susanna Camusso, attuale vicesegretario generale di Corso d'Italia.«Io sono stato eletto otto anni fa - ha ricordato Epifani -, ho iniziato con lo sciopero generale del 18 ottobre sui diritti, la dignità, l'occupazione e lo sviluppo. Chiudo con l'ultimo comizio, insistendo ancora sui diritti e sull'occupazione. Malgrado tutti gli sforzi e le mobilitazioni, c'è ancora tanta strada da fare per far ripartire gli investimenti e l'occupazione».
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