lunedì 16 febbraio 2015
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«Perché mi piace la filosofia? Perché parla in primo luogo di me». È spiazzante la risposta di Carlo Emilio Biuzzi, IV anno del liceo classico Virgilio di Roma. Non da meno Desideria Manzini, studentessa al quarto anno del liceo linguistico Malpighi di Bologna: «Perché mi sono innamorata di questa materia? Perché attraverso di lei posso incontrare persone e pensieri differenti dai miei. Ma non solo: mi aiuta a pormi domande che sono fondamentali per la mia vita». Carlo Emilio e Desideria sono due degli ottocento studenti di scuola superiore che nei giorni scorsi hanno partecipato a Roma alla manifestazione «Romanae Disputationes», il concorso nazionale di filosofia. È l’altro volto della scuola italiana, quello che meno conquista le pagine dei giornali. Basta ascoltare questi ragazzi per capire come l’entusiasmo e l’impegno siano caratteristiche loro specifiche. «Mi sono innamorata subito di questa materia – spiega ancora Desideria – proprio perché mi conferma della necessità di porsi domande, il "perché" delle cose. Una domanda che ci mette in cammino». Desideria, assieme al suo compagno di classe Edoardo Mariano, hanno messo in campo un video sul tema proposto quest’anno: «Libertà vo’ cercando». «Siamo partiti da due posizioni differenti: lui con la l’idea che la libertà sia la piena realizzazione di se stessi, io con un approccio che cerca di definire la libertà partendo però da ciò che per me non lo è. E alla fine siamo arrivati alla conclusione che comunque la libertà è un bisogno primario dell’uomo».Anche Carlo Emilio ha prodotto un elaborato per questo concorso filosofico sulla libertà. «Ho scelto un elaborato in forma di dialogo e non di trattato scientifico – spiega –, quasi a sottolineare che per me la filosofia è il luogo dove sorgono le domande della vita di tutti i giorni. Un approccio etico, ma anche uno strumento che ci da un metodo per approcciare le cose». In questi tre giorni di «Romanae Disputationes» ha partecipato ai seminari di discussione denominati «age contra», cioè squadre a confronto su temi proposti al momento da affrontare proprio con un approccio filosofico. «Mi piace il confronto e il confrontarmi con altri» sottolinea lo studente romano.Del resto il convegno sulla filosofia, spiegano gli organizzatori, non vuole solo risvegliare l’interesse verso questa materia, ma anche «sviluppare capacità critiche e dialettiche negli studenti della seconda superiore, attraverso un percorso di studio e confronto, aperto a tutti gli orientamenti culturali». Un cammino iniziato nelle scuole (70 quelle coinvolte quest’anno) e che hanno vissuto la fase nazionale presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma.Non solo la filosofia. Ma anche italiano, matematica, scienze, latino e greco sono oggetto di «certamen» o «olimpiadi». Nei giorni scorsi si è svolta in 750 scuole italiane la «prova d’istituto» delle Olimpiadi di italiano, che quest’anno ha visto un vero e proprio boom di iscrzioni: +60% rispetto allo scorso anno per oltre 24mila studenti. Dopo quella d’istituto, seguirà il 12 marzo la fase regionale per selezionare i 75 finalisti che si contenderanno la vittoria a Firenze il 10 aprile. Sarà invece a maggio (dal 7 al 10) la prova nazionale delle Olimpiadi della matematica, che quest’anno si svolgerà a Cesenatico. Nello stesso periodo (8-10 maggio) si terranno anche quelle delle scienze nazionale. L’appuntamento con il «certamen latinum firmanum» è per il 6 marzo a Fermo, «con la traduzione di un passo dell’Eneide di Virgilio integrata da un commento di carattere linguistico e stilistico». Mentre a Roma dal 12 al 15 maggio si svolgeranno le Olimpiadi nazionali delle lingue e civiltà classiche. Un elenco incompleto, ma segno di un altro modo di vivere - nel vero senso della parola - la scuola.
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