mercoledì 8 marzo 2017
Dopo la protesta dell'Unione delle comunità ebraiche, il presidente Smuraglia sconfessa la sezione locale, che però non revoca il patrocinio alla serata su “Israele, il cancro”
Il presidente nazionale dell'Anpi, Carlo Smuraglia

Il presidente nazionale dell'Anpi, Carlo Smuraglia

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«Le manifestazioni di disprezzo e di odio non servono mai a nessuna causa e tanto meno a quella della pace e della civile convivenza dei popoli». Così, il presidente nazionale dell’Anpi, Carlo Smuraglia, ha risposto alla lettera della presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni, che chiedeva all’associazione dei partigiani di prendere posizione dopo il sostegno della sezione Anpi di Biella alla proiezione del film “Israele, il cancro”. «Confido di riuscire a far prevalere la forza della ragione - aggiunge Smuraglia - e conto di mettere in atto, a livello nazionale, strumenti efficaci di prevenzione». Parole che non sembrano, però, aver colto nel segno. La sezione Anpi “Valle Elvo e Serra” conferma, infatti, l’adesione all’iniziativa, che, dopo le proteste dell’Ucei, venerdì sera non si terrà più all’Istituto superiore “Quintino Sella”, ma nella sede locale dell’Arci. La Provincia di Biella, con una comunicazione del presidente, Emanuele Ramella Pralungo, ha infatti revocato l’utilizzo di un’aula della scuola, in quanto l’organizzazione della manifestazione «non avrebbe garantito né oggettività né parità di opinione».
In una nota, la Provincia ricorda anche come la richiesta iniziale di utilizzo degli ambienti scolastici, avanzata dalla stessa Anpi biellese, facesse genericamente riferimento alla proiezione di un «documentario su Israele», senza menzionare i «reali contenuti della serata». Che, una volta conosciuti, hanno spinto l’amministrazione a revocare il permesso. Ma non hanno convinto i partigiani biellesi a togliere il patrocinio.

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