sabato 11 aprile 2020
Tre settimane in più di quarantena obbligata cambiano ancora i piani delle famiglie. Dalla lista dei desideri su cosa fare 'dopo' alle giornate a tema, ecco come si organizzano le mamme
Nei quartieri di Milano si condividono giochi e cacce al tesoro pasquali. Per adolescenti e universitari la sfida resta quella di dare un senso a questo tempo

Nei quartieri di Milano si condividono giochi e cacce al tesoro pasquali. Per adolescenti e universitari la sfida resta quella di dare un senso a questo tempo - Ansa

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La quarantena più lunga per i bambini d’Italia è destinata a durare almeno altre tre settimane e le famiglie sono costrette ad aggiornare i buoni propositi all’insegna della creatività. Non c’è solo la scuola (formalmente in vacanza in questi giorni) a tenere banco durante le giornate. C’è il tempo libero da impiegare bene, lo spazio per il gioco, il rapporto sano con le tecnologie.

E poi, bisogna fare i conti con l’altra faccia della luna: la tendenza all’ozio diffuso tra i ragazzi, i tempi della giornata da scandire, la necessità di stare insieme quando le tensioni salgono. Ecco le opportunità e le difficoltà della nuova fase, secondo le storie che abbiamo raccolto e sulla base della lettura che ne danno gli esperti.

Desideri e buone notizie
Come prolungare in modo virtuoso il tempo dell’attesa? Pensando al dopo, ad esempio. «Cosa vorresti fare dopo il coronavirus?» si è chiesta Cristina, mamma di quattro figli. La lista dei desideri, messa sul tavolo da cucina, è stata presto compilata: tornare alla vita di prima, fare sport, dal nuoto alla pallavolo, andare a un concerto o a vedere una partita di calcio, camminare a piedi nudi sulla spiaggia, visitare le ville più belle.

Idee diverse a seconda delle generazioni. Chiara, invece, ha messo insieme tutte le buone notizie, per raccontarle ai più piccoli. Non solo. «Ogni giornata – racconta – è diventata la 'giornata del': con Davide, mio marito, diamo un argomento per ogni giorno che passiamo insieme. I temi sono i più diversi: dalla cucina fatta in casa alla scoperta del corpo umano, cose semplici da spiegare ai bambini. E alla sera facciamo un bilancio con loro. Finora ha funzionato bene e i nonni possono vedere i risultati del nostro lavoro attraverso le videochiamate».

Se questo succede nella provincia di Milano, nei quartieri della grande città, la fantasia diventa un fattore condominiale. Nei palazzi di quartieri come Rubattino, sono stati allestiti dei tavoli al pianoterra dove lasciare i giochi dei bambini: una mamma li prende e li usa e poi li riporta. È una forma di con- divisione molto apprezzata dai più piccoli. C’è chi ha organizzato la caccia al tesoro pasquale (in forma di uovo, ovviamente) e chi si propone di fare la spesa per gli altri, soprattutto quando la mamma è rimasta da sola con i figli da seguire. Anche la possibilità di regalare wifi ai vicini funziona. Ultimo, ma non per importanza, è l’aspetto della preghiera: nelle case ci si collega per i riti parrocchiali della Settimana Santa attraverso tablet e computer, si imparano le ricette per fare il pane azzimo e si partecipa, con foto e video, alla vita della comunità oratoriana.

Quali desideri dopo il Covid? Il manifesto di una famiglia

Quali desideri dopo il Covid? Il manifesto di una famiglia - Ansa

I rischi per gli adolescenti

Per adolescenti e giovani (ma a volte, anche per qualche ragazzo più piccolo) il rischio di un tempo vuoto è invece dietro l’angolo e in qualche caso magari è già un fatto concreto. Soprattutto adesso, dopo aver dimostrato con maturità di aver accettato le regole ferree dell’isolamento forzato. «È vero che nessuno è in grado di definire quando e come usciremo da questa situazione – ha spiegato ad esempio in questi giorni lo psichiatra Tonino Cantelmi – ma fare una previsione può aiutare le persone a gestire meglio questo stato di tensione che vivono. Il fatto che ogni settimana ci si riaggiorni per la settimana successiva senza una proiezione, un qualcosa che ci dia una direzione, crea molto sconcerto».

Le iniziative per ragionarci insieme non mancano. La facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica ha creato un gruppo Facebook denominato 'Coronavirus e quarantena: cresciamo insieme', che ha tra i vari obiettivi anche quello di supportare gli studenti: in poche ore ha raccolto più di 330 iscritti. Si tratta, spiega il preside della facoltà Alessandro Antonietti, «di un percorso di crescita per rendere il momento presente un’occasione per fare cose nuove. Un esercizio consiste, per esempio, nel trovare tre motivi per cui è stato utile non uscire a cena a causa della quarantena. Un altro riguarda la consapevolezza sociale». Tre settimane, in fondo, non sono nulla visto il tempo che ci si è messi alle spalle. A patto che la semina porti frutto.

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