lunedì 1 giugno 2015
​Concerto, diretto da Riccardo Muti, e ricevimento al Quirinale per la Festa della Repubblica. Messaggio ai prefetti.
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"Questo due giugno presenta qualche segnale di speranza, pur nelle difficoltà quotidiane degli italiani. Si inizia a intravedere l'uscita della crisi". Lo ha detto il il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale parlando al termine del concerto al Quirinale in occasione della festa della Repubblica, a cui è seguito un ricevimento. Concerto diretto da Riccardo Muti, aperto dall'Inno di Mameli e durante il quale sono stati eseguiti brani esclusivamente italiani, l'overture dal "Guglielmo Tell" di Gioacchino Rossini, brani da "I vespri siciliani" di Giuseppe Verdi e un duetto da "I puritani" di Vincenzo Bellini. "L'Italia è un grande Paese, con tante energie vitali positive, in ripresa. Occorre dare loro fiducia e offrire più affiatamento - ha detto inoltre Mattarella -. Occorre più coesione, serve maggiore solidarietà: è questo il messaggio del 2 giugno". Il Presidente ha ricordato anche quanto accaduto a Milano: "Nella nostra società vi sono tanti esempi di spontanea coesione. Penso ai cittadini di Milano che un mese fa hanno ripulito le strade devastate dai black bloc, o ai cittadini liguri che si sono attivati dopo l'alluvione. Sono esempi da seguire". E poi ha ricordato ai politici che "sono preziose le discussioni ma le liti esasperate creano sfiducia e allontanano la partecipazione dei cittadini. Senza partecipazione la democrazia si impoverisce molto. Occorre più coesione e solidarietà". Ma questo vale anche a livello internazionale: "Armonia andrebbe respirata anche in ambito internazionale - ha detto Mattarela -. Ci sono minacce nuove, fenomeni che allarmano: terrorismo fondamentalista, ondate migratorie incontrollate, inquinamento globale. Sfide che nessun Paese può risolvere da solo. L'isolamento provoca paura. Occorre più solidarietà, una politica di ampia collaborazione". Giardini del Quirinale aperti al pubblico Per le celebrazioni della Festa della Repubblica, martedì 2 giugno, dalle 15.00 alle 19.00, i giardini del Quirinale saranno aperti al pubblico con l'esecuzione dei complessi bandistici dell'Arma dei carabinieri, della Marina Militare, della Polizia di Stato, dell'Esercito Italiano, della Guardia di Finanza e dell'Aeronautica Militare. Il messaggio ai prefetti La lotta contro la corruzione, le infiltrazioni criminali e gli atteggiamenti che incrinano il rapporto tra cittadini e istituzioni è ormai una priorità "ineludibile". È durissimo il richiamo del presidente della Repubblica, che chiede ai Prefetti di vigilare scrupolosamente su quanto accade nelle varie amministrazioni dello Stato scovando e denunciando ogni "comportamento illecito". Alla vigilia della Festa della Repubblica Sergio Mattarella torna con decisione su uno dei temi che gli sta più a cuore, la lotta all'illegalità. E questa volta, attraverso un messaggio ai Prefetti, si concentra sui tanti problemi che affliggono le istituzioni e le pubbliche amministrazioni, segnalando l'esigenza di "trasparenza" sempre più avvertita da cittadini spesso vessati dalla farraginosità della Pubblica Amministrazione. "L'imparzialità e la buona amministrazione passano anche attraverso una maggiore trasparenza, quale possibilità concreta per i cittadini di partecipare ai processi decisionali e di esercitare un controllo diffuso sull'esercizio delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle risorse", spiega Mattarella. In sostanza, per il capo dello Stato, bisogna trovare il modo di assumere "decisioni efficaci a garanzia dei diritti fondamentali e della pari dignità sociale che sono condizioni imprescindibili per preservare la coesione sociale, per innalzare il ritmo di sviluppo e il livello di competitività, per alimentare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni". Ma questo è solo una parte dell'allarme lanciato da Mattarella. Il capo dello Stato guarda con preoccupazione sia alle inefficienze sia al livello di illegalità che persiste all'interno di amministrazioni dello Stato. "Alle amministrazioni di ogni livello si impone il massimo impegno per offrire servizi più rispondenti ai bisogni di cittadini ed imprese. La lotta alle inefficienze e alle disfunzioni va portata avanti con determinazione, attraverso interventi di innovazione organizzativa, gestionale e tecnologica che consentano di razionalizzare e semplificare l'azione pubblica, di facilitare l'accesso ai servizi misurandone la qualità effettiva, e di valorizzare le professionalità e le competenze". Ed infine il monito più sentito: "Tenace ed inflessibile - chiede il presidente della Repubblica ai Prefetti - deve essere l'azione contro i comportamenti illeciti e le infiltrazioni delinquenziali nella sfera pubblica. Prevenire e sradicare, ovunque si annidi, ogni fenomeno corruttivo e di inquinamento è una sfida ineludibile, in quanto sono in gioco non solo le prospettive di sviluppo sociale ed economico del Paese, ma gli stessi principi di uguaglianza e di legalità sui quali si fonda il sistema democratico".
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