sabato 19 luglio 2014
​Un tunisino di 24 anni ha confessato di essere stato alla guida di un barcone con 229 persone a bordo.
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La polizia di Ragusa ha fermato un tunisino di 24 anni con l’accusa di aver pilotato il barcone di 229 immigrati- 198 uomini, 29 donne, molti bambini, anche neonati - prevalentemente di nazionalità bengalese, maliana, ghanese, gambiana, ivoriana e senegalese - soccorsi mercoledì scorso a Sud di Lampedusa dalla nave "Oreste Corsi Cp906" della Guardia Costiera nell'ambito dell'operazione "Mare Nostrum". Il giovane è stato fermato dopo aver sentito i racconti dei migranti. Ha tentato di farsi passare per un passeggero trasportato da alcuni siriani, addossando su di loro loro tutte le colpe ed agli investigatori ha detto di essere stato costretto a stare tutto il tempo nella stiva e che non ne era mai uscito. Ma è stato incastrato da un video da lui stesso girato durante la traversata e ritrovato sul suo cellulare. A quel punto non ha potuto far altro che confessare e ammettere le sue responsabilità: "Ho girato il video per ricordo - ha ammesso- volevo tenere con me queste immagini perché sapevo che avrei rischiato sia di morire che la galera una volta giunto in Italia". Per il viaggio il tunisino avrebbe preso quasi 4.500 dollari. Gli organizzatori libici, stando alle testimonianze, hanno incassato 1.200 dollari a persona, per un totale di oltre 270.000 dollari.
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