martedì 12 luglio 2016
​Tre alloggi in centro affittati a italiani e rifugiati grazie ad un'iniziativa dei fedeli.
A Genova la colletta per ospitare i profughi
COMMENTA E CONDIVIDI
Giovanni Paolo II molto probabilmente l’avrebbe definita 'fantasia della carità'. Quello che è certo è che a Genova un gruppo di fedeli ha iniziato a tassarsi per dare un alloggio a persone in difficoltà tra cui alcuni migranti da poco arrivati a Genova ed attualmente ospitati nei centri di accoglienza. «L’idea – ha spiegato Laura Scursatone, docente di Filosofia e Storia in un liceo genovese – è venuta ad alcune persone che sono solite frequentare la Messa per i lavoratori che monsignor Nicolò Anselmi celebra tutti i mercoledì mattina, durante la pausa pranzo, nella chiesa delle Vigne».  La proposta è stata subito accolta da monsignor Anselmi – che oltre che parroco della basilica di Nostra Signora delle Vigne è anche vescovo ausiliare della diocesi – ed è stata estesa agli altri parrocchiani durante le messe del sabato e della domenica. «La richiesta con cui siamo partiti è di soli 10 euro al mese per persona ma – come ha spiegato Scursatone – ci sono persone che offrono di più e altre che portano in chiesa anche i soldi di conoscenti, amici e parenti che non frequentano la nostra chiesa». La colletta è partita a maggio. Inizialmente, gli aderenti erano una trentina, ma il loro numero attuale è cresciuto fino a raggiungere quasi 50 adesioni. «Ci sono benefattori che donano molto di più di 10 euro e altre persone che, in previsione delle vacanze estive, hanno già versato le quote per i prossimi mesi», ha aggiunto la referente del progetto. Gli appartamenti attualmente presi in carico dalla parrocchia sono tre. Da un punto di vista formale sono affittati al parroco delle Vigne, in qualità di legale rappresentante della parrocchia. Uno degli alloggi è già occupato da una famiglia italiana che viveva, sempre nel centro storico, in condizioni di disagio e di precarietà. Gli altri due verranno affidati, con molta probabilità ad agosto appena termineranno i lavori di ristrutturazione, ad alcuni migranti. Il primo verrà consegnato ad una famiglia proveniente dalla Nigeria. Il secondo a 4 ragazzi attualmente ospitati presso un centro di accoglienza.  «Speriamo che la nostra idea si possa esportare anche in altre realtà – ha concluso Scursatone – perché è una cosa semplice e non è difficile da realizzare». Dello stesso avviso anche monsignor Anselmi che, dopo aver espresso «un grande grazie ai laici che hanno deciso di tassarsi», ha parlato di «una iniziativa che si spera si possa replicare altrove», ricordando che l’accoglienza diffusa, dei piccoli numeri, «si spera possa portare anche ad una integrazione migliore».
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: