giovedì 12 gennaio 2017
È sempre più scontro nella maggioranza di centrodestra che governa la Regione. Lombardia Popolare, propone il Fattore famiglia ma gli alleati di lega Nord e Fratelli d'Italia dicono no.
Il Fattore famiglia divide il centrodestra. «Favorisce gli immigrati»
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È sempre più scontro in Lombardia nella maggioranza di centrodestra che governa la Regione. Lombardia Popolare, formazione nata dalle ceneri di Ncd, propone il Fattore famiglia - un indicatore socioeconomico che permettere ai nuclei numerosi lombardi di accedere in modo privilegiato ai servizi socio assistenziali – ma gli alleati, con in testa Lega Nord e Fratelli d’Italia – dicono no.

Motivo? Il progetto di legge così come è stato pensato «porterebbe vantaggi soprattutto alle famiglie straniere» e perciò va ripensato, soprattutto su alcuni parametri che andrebbero a comporre il nuovo indicatore socioeconomico. Uno scontro inatteso, che ancora una volta divide il centrodestra tra moderati e ala dura. L’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale della Lombardia non si attendeva una cosa simile, anche perché in una recente riunione con i presidenti del gruppi si era arrivati a decidere i tempi per il varo della nuova legge, ovvero il prossimo 31 gennaio.

Ma la situazione è precitata tanto che oggi lo stesso presidente della Lombardia, Roberto Maroni è dovuto intervenire per cercare di smussare la situazione, ribadendo che la Lombardia vuole una “norma pro family” ma che allo stesso tempo questa non deve favorire gli stranieri agli italiani. Così Maroni si è detto «interessato» alla proposta di un Fattore Famiglia regionale (anche perché la materia fiscale è di competenza dello Stato), anche se, ha precisato il governatore, «bisogna vedere come si articola per favorire le famiglie lombarde e non penalizzarle. Non ho letto i contenuti della proposta (che è in lavorazione in commissione in Consiglio regionale, ndr) – ha detto a margine di un incontro a Palazzo Lombardia - ma quando ero ministro del Welfare si parlava del fattore famiglia come criterio per sostenere economicamente le famiglie numerose. È un'idea che mi piace in generale, poi bisogna vedere come si articola per favorire le famiglie lombarde e non penalizzarle".

Ma appunto sulla proposta, che di fatto affianca all’indicatore Isee (con il nuovo Isee che tiene conto anche del patrimonio oltre che del reddito) il numero di componenti del nucleo familiare, mercoledì aveva invece sollevato critiche, appunto, tra gli altri, il capogruppo della Lega al Pirellone Massimiliano Romeo, sostenendo che finirebbero così per essere favorite le famiglie straniere, mediamente con più figli rispetto a quelle italiane.

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