martedì 17 maggio 2016
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Roma. Fassina rientra in gioco. Il Consiglio di Stato, ribaltando i pronostici infausti, ha accolto il ricorso della lista 'Sinistra per Roma - Fassina sindaco' e l’ha ammessa a partecipare alle prossime elezioni comunali di Roma di giugno. Lo ha deciso ieri in tarda serata la III Sezione in sede giurisdizionale. Riammissione in extremis anche – per le comunali a Milano – di Fratelli d’Italia: il Consiglio di Stato, ribaltando quanto deciso dal Tar della Lombardia, ha riammesso anche la lista di destra. Dopo una lunga attesa il secondo grado della magistratura amministrativa a Roma ha dunque ribaltato il verdetto del Tar del Lazio – e prima della Commissione elettorale – sulle irregolarità formali dichiarate inizialmente 'non sanabili', commesse alla presentazione delle candidature. «Felice per sentenza – il tweet di Fassina – la sinistra torna in campo a Roma più forte di prima». Una decisione che pone fine al corteggiamento del 5-6% di elettori attribuiti a Fassina da parte del candidato del Pd Roberto Giachetti e di quella del M5S Virginia Raggi. Almeno al primo turno, visto che il tema si potrà ripresentare al ballottaggio. I giudici, si legge in una nota, hanno ritenuto di rivedere la sentenza accogliendo l’appello delle liste «Sinistra per Roma Fassina Sindaco» (ma anche «Rete Liberale», di sostegno al candidato di centrodestra Alfio Marchini), ammettendole a partecipare alla prossima consultazione. Le liste erano state escluse per la mancata indicazione in alcuni atti della data di autenticazione delle sottoscrizioni. Ma per il Consiglio di Stato nessuna disposizione di legge prevede la nullità delle autentiche senza data, purché l’autenticazione sia stata nei termini. Sottolineando l’importanza del principio democratico della massima partecipazione alle elezioni nei casi in cui le liste abbiano i requisiti sostanziali e formali essenziali richiesti dalla legge. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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