venerdì 24 aprile 2020
Si parte il 27 aprile con le fabbriche di macchine aziendali, il 4 maggio via libera ai cantieri. Il governatore del Veneto: siamo già alla Fase 3
La coda davanti a un supermercato

La coda davanti a un supermercato - Archivio

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Verranno spalmate su quattro lunedì le riaperture nella Fase 2 dell’emergenza Coronavirus dopo il blocco: si parte il 27 aprile con le fabbriche di macchine aziendali, il 4 maggio via libera ai cantieri. Gli ultimi ad aprire il 18 maggio saranno bar e ristoranti, ma solo se la curva dei contagi non risalirà ancora: il programma infatti rallenta se l’indice R0 ricomincia a salire. Secondo la previsione degli esperti, l’indice di contagio che attualmente è a 0,7, potrebbe arrivare allo zero verso metà maggio, mostrando stabilità su questo livello. Ancora incerte le date per cinema, teatro, discoteche, concerti. Sono tutte attività di aggregazione dove più alto è il rischio di trasmissione del virus. Per questo al momento non è possibile indicare una data di ripresa. Unica eccezione i cinema all’aperto che assicurino però posti distanziati. Se i dati del contagio saranno incoraggianti, sarà anche possibile andare da una Regione all’altra. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha comunque deciso di anticipare di un paio di settimane la riapertura: le associazioni nazionali che rappresentano la filiera delle costruzioni, oltre 600mila aziende e due milioni di occupati sostengono di essere «pronte a ripartire». Senza mai abbassare la guardia, come ha voluto sottolineare il ministro Francesco Boccia: «Le regole e il calendario di riaperture che concorderemo avranno un punto fermo. Più un territorio è sicuro, più le misure potranno essere allentate. Più il contagio sale, più scatteranno nuove restrizioni. È evidente che le Regioni non devono mai abbassare la guardia, terapie intensive, subintensive e interventi sanitari immediati sui contagiati devono essere la priorità assoluta».

27 aprile: macchine industriali per l’agricoltura e la silvicoltura
Lunedì 27 aprile tornano al lavoro i dipendenti di fabbriche di macchine industriali per l’agricoltura e la silvicoltura. Un primo segnale concreto fortemente chiesto dal presidente di Confindustria nautica Saverio Cecchi: «Dobbiamo tornare in attività, non solo per le barche in consegna, ma anche per la produzione. Sono preoccupato per la piccola nautica, per cui una settimana di lavoro in più vorrebbe dire tanto. Una settimana per determinati cantieri è linfa, vuol dire recuperare. Non c’è più tempo, un’altra settimana significherebbe far chiudere molte aziende».

4 maggio: settore tessile e cantieri
Salvo cambi di rotta, da questa data avranno il via libera alla ripresa le attività con indice di rischio più basso: settore manifatturiero e tessile, costruzioni e commercio all’ingrosso. Obbligatorio il rispetto di nuove misure di sicurezza (turni scaglionati per entrata e uscita, postazioni di lavoro distanziate, misurazione della temperatura all’ingresso). Ci sarà l’allentamento dei divieti di spostamento, mantenendo comunque l’autocertificazione, e si potrà andare fuori dal Comune di residenza. Si potrà fare sport all’aperto anche lontano dalla propria abitazione e ci si potrà allenare, da soli oppure a due metri di distanza dagli altri. A partire dal 4 maggio riprenderanno a pieno le loro attività anche i laboratori e le altre attività di ricerca.

11 maggio: negozi al dettaglio
L’11 maggio toccherà alla
vendita al dettaglio con garanzie di protezioni individuali e obbligo di distanziamento tra clienti. Per alcuni esercizi (come abbigliamento e calzature) ci sarà l’obbligo di sanificazione dei prodotti. Per la riapertura di parrucchieri e centri estetici il governo è ancora indeciso tra l’11 e il 18 maggio: in tutti i casi dovrà essere rispettato il rapporto di uno a uno (un operatore e un cliente) e tutti gli strumenti andranno sterilizzati. Rimarranno invece chiusi i centri commerciali e i mercati rionali che non vendono alimenti. Secondo il Comitato tecnico scientifico troppo alto è il rischio che la libera circolazione delle persone faccia risalire il numero dei malati.

18 maggio: bar e ristoranti
Gli ultimi a poter riaprire saranno bar e ristoranti. Si ripartirà dal servizio di asporto per tornare alla normale attività in seguito e solo potendo accogliere clienti nel rispetto del distanziamento minimo: un metro dal bancone, due metri tra un tavolo e l’altro. Per i camerieri mascherine e guanti.

Zaia anticipa la Fase 2: in Veneto siamo già alla Fase 3
Il Veneto anticipa, in parte, la Fase 2 e allarga le maglie delle restrizioni. «Ho firmato oggi un'ordinanza, valida da subito, che toglie tutte le restrizioni che potevano essere tolte e questo lo possiamo fare visto il trend in discesa dei dati che ormai si è consolidato da due settimane, ma questi allargamenti non possono essere letti come 'è tutto finito', occorre senso di responsabilità», ha spiegato il governatore Luca Zaia. Così L'ordinanza firmata oggi dal governatore permette di andare a comprare il cibo da asporto, possibilmente su prenotazione, e di portarselo via, ovviamente rispettando tutte le misure di sicurezza. In pratica da oggi si potrà andare a prendere il gelato o il pezzo di pizza e mangiarselo, purché non davanti all'esercizio commerciale, ma anche per strada, ha spiegato Zaia. Tra le altre misure previste dall'ordinanza vi sono poi la liberalizzazione delle aperture di librerie, cartolerie, e negozi per bambini durante la settimana (finora era prevista l'apertura per due soli giorni). E poi, da oggi sarà possibile riprendere il lavoro delle opere pubbliche e private. E ancora: si potrà tornare a coltivare gli orti urbani, è consentiva la vendita di prodotti florovivaistici, ed è consentito l'accesso ai cimiteri. «Ieri abbiamo avuto la videoconferenza con i colleghi presidenti di Regione, si è discusso di un documento da presentare al governo in vista della Fase 2. Da parte mia spero si vada nella direzione di aprire tutto quello che sarà possibile: ho spiegato che qui da noi in Veneto il lockdown non esiste più e da parte mia ho ribadito la volontà di portare avanti un'apertura che sia avvalorata dal parere della comunità scientifica e rispettosa delle linee guida per la messa in sicurezza di tutti i lavoratori, gli operatori e della comunità», ha detto Zaia. «Anche oggi abbiamo avuto la videoconferenza con i direttori generali delle Ulss, ma non parliamo di Fase 2, siamo già alla Fase 3, quella della reinfezione: di quando tornerà il virus e di come convivere con il virus», ha aggiunto il governatore.

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