sabato 21 gennaio 2017
Il Forum: ora un patto con banche e imprese. De Palo: «È la cura per far ripartire il Paese». Troppi i ritardi sugli aiuti, alcuni mai partiti.
Famiglia, freno tirato sui decreti attuativi
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La crisi morde i ceti medio-bassi eppure la politica rallenta su tutti i provvedimenti che potrebbero alleviare le sofferenze. Sembra paradossale, ma è così. Basta scorrere i titoli. La "Carta famiglia" è ormai un dimenticato oggetto misterioso, per il rinnovo del Sostegno all’inclusione attiva (Sia) si attende un decreto ministeriale, il bonus famiglie numerose e il voucher per i baby-sitter procedono con le ormai "strutturali" lentezze. Non va meglio per le misure varate con la legge di Bilancio 2017: con il cambio di governo sono rimasti al palo i tre diversi decreti attuativi con i quali dovrebbero diventare realtà il bonus "mamma domani" da 800 euro, il sostegno universale al nido da mille euro e la nascita del Fondo di sostegno alla natalità. Ad essere ottimisti, il "pacchetto-famiglia" eredità del governo Renzi dovrebbe entrare realmente in vigore solo a marzo.


L’attuazione dei provvedimenti, insomma, resta un problema del sistema-Paese. Ma pesa il triplo se quei provvedimenti riguardano le fasce deboli. Senza decreto, infatti, è aria fritta il sostegno da 800 euro annui varato per chi avrà un bebé nel 2017, richiedibile sin dal settimo mese di gravidanza. Senza decreto, pure i mille euro per l’iscrizione al nido valido per qualsiasi fascia di reddito restano nelle casse del Tesoro. E senza decreto restano bloccati anche i 14 milioni del fondo rotativo che dovrebbe favorire l’accesso al credito delle famiglie con figli per affrontare spese particolari legate all’"allargamento" del nido domestico.
Allo stesso tempo, non va dimenticato che l’attuale impasse delle misure anti-povertà ha effetto diretto sulle famiglie numerose, che sono quelle che ballano sulla linea dell’indigenza. E qui il nodo dell’attuazione a tempi da lumaca si coniuga ai problemi politici.

C’è infatti all’esame del Senato, per la seconda lettura, la legge-delega per introdurre il Reddito d’inclusione (Rei). I tempi dell’iter parlamentare sono ancora lunghi, e allora il ministro delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, ha promesso nel giro di qualche settimana il varo di un decreto ministeriale che proroghi, rinnovi e amplii i beneficiari del Sia, un "reddito-ponte" sperimentato tra mille affanni e ritardi sul finire dell’anno scorso (senza che tra l’altro siano state spese tutte le risorse stanziate). Al fatto che le politiche familiari siano insufficienti, insomma, si affianca una lentezza attuativa che disarma. E tanto si è già detto sul clamoroso ritardo del "vecchio" bonus per le famiglie numerose, entrato in vigore ben venti mesi dopo essere stato introdotto nella legge di Stabilità 2015. A completare il quadro, le risorse che finiscono senza esaudire tutte le richieste, i ritardi burocratici nei pagamenti, la scarsa promozione degli interventi fatta ad opera degli enti statali e locali.


Ci sarebbe da alzare bandiera bianca. Il Forum delle associazioni familiari però non è di questo avviso. E anzi prova a rilanciare, a tenere viva l’attenzione. Di ieri mattina l’ultima proposta messa sul tavolo della politica: un patto tra banche e famiglie per estendere il microcredito. «Vogliamo che la famiglia sia considerata come un soggetto che investe, che produce valore. È un valore l’acquisto di una macchina più grande o di un apparecchio per i denti. Si concedano tassi migliori, pari a quelli delle aziende, perché il beneficio per la collettività è uguale».

Un’idea intorno alla quale si sono confrontati Vincenzo Bassi dell’Unione giuristi cattolici, il direttore generale di Compagnia delle opere, Dionigi Gianola, il presidente di Fondazione per il Sud, Carlo Borgomeo, il direttore generale di Federcasse, Sergio Gatti, il leader di "Make a change", Andrea Rapaccini. Da Gatti, in particolare, è venuta un’ampia apertura a nome del credito cooperativo, che sul tema è già attivo: va studiata, dice, «una possibile forma di microcredito tagliato su misura per le esigenze delle famiglie, tenendo conto delle stagioni che la caratterizzano: la nascita del nucleo, il consolidamento, la vita nascente, le garanzie dell’età adulta...». Per ogni stagione una piccola somma che potrebbe aiutare non solo la famiglia ma, come spiega il Forum, l’intero sistema-Paese.

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