venerdì 14 giugno 2019
Era nella casa di un pensionato di Mangone la centrale di produzione di titoli di studio falsi. Bastavano 3000 euro per un diploma utile all'insegnamento. 25 indagati in varie parti d'Italia.
Scoperto "diplomificio" per docenti
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Aveva sede nell'abitazione di un pensionato il "diplomificio" scoperto oggi dai carabinieri di Cosenza nel corso di un'inchiesta nella quale sono indagati 25 docenti, accusati di avere presentato titoli di studio falsi per accedere all'insegnamento. In casa di un uomo di 69 anni di Mangone (Cosenza), le forze dell'ordine hanno trovato computer, stampanti e copie cartacee di diplomi già falsificati, In particolare 30 stampe di certificati apparentemente rilasciati dall'Istituto Nazionale Scuole e Corsi Professionali". Due risme di carta pergamenata per diplomi, in bianco, erano già pronte per la stampa.

Una indagata ha riferito che il falsario, tramite di un intermediario, le avrebbe chiesto 3.000 euro in cambio del titolo, che poi era spendibile per essere inseriti sia nelle graduatorie ad esaurimento, sia in quelle d'istituto per l'assunzione come docente nelle scuole primarie e dell'infanzia o come insegnanti di sostegno. I falsi non interessano solo calabresi, ma si diffondevano in varie parti d'Italia. Gli indagati sono infatti 25, residenti nelle province di Cosenza, Lecce, Pistoia, Milano, Bergamo, Forlì-Cesena. L'inchiesta è uno sviluppo di una prima fase di indagini conclusa nel 2017, durante la quale c'erano stati 33 insegnanti indagati, poi in gran parte allontanati dalle cattedre.

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