mercoledì 12 febbraio 2014
Il premier tenta il rilancio (TESTO). Posizioni distanti con Renzi.
Necessità e incubo  G. Marcelli
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"Voglio presentare Impegno Italia, il patto di coalizione insieme alla maggioranza che ha sostenuto il mio governo e che voglio ringraziare". Così il premier Enrico Letta ha spiegato il senso della conferenza stampa in cui ha presentato il nuovo programma di Governo. Letta ha cominciato mostrando il logo di Impegno Italia. Perché ora il programma Impegno 2014? "Perché sono rispettoso delle regole e degli impegni presi, il Pd ha chiesto che ci fosse prima l'impegno sulla legge elettorale. Io sono un uomo del Pd", ha detto Letta. L'auspicio espresso dal premier è che "il patto ci veda tutti impegnati in modo sintonico". Perdita di tempo? "Se perdita di tempo c'è stata non è colpa mia", ha affermato il premier. "Continuo a considerare la mia esperienza come legata a servizio al Paese e non a prospettive personali che non c'entrano niente", ha continuato il presidente del Consiglio. "La mia vicenda qui - spiega Letta - nasce a partire da una situazione drammatica quale quella dell' aprile dell'anno scorso, al termine della quale solo il sacrificio del presidente Napolitano, che ringrazio per aver accettato una nuova investitura, ha portato a uno sblocco della situazione e alla nascita di un Governo di servizio al Paese"."Impegno Italia non è enciclopedia, è la mia proposta per il Paese. Considero questo impegno importante per il metodo, per la concretezza, parliamo di cose possibili. Per la prima volta il nostro Paese ha iniziato l'anno senza la crisi finanziaria. Con le opportunità", così Enrico Letta. "È - dice - un buon punto di sintesi". Quale durata per Impegno Italia? "Io non metto una data", la scadenza è "legata alle riforme" su "emergenza eeconomico-finanziaria e sull'impasse istituzionale"."Occorre - ha detto il premier  - rafforzare gli asili nido, dare unincentivoo fiscale all'occupazione femminile e caricare il fondo dei nuovi nati". Poi il presidente del Consiglio ha parlato di "congedi di paternità e maternità che dobbiamo rivoluzionare rispetto a quelli di oggi", di "maggiore credito delle imprese", di "un pacchetto di interventi contri i patrimoni delle mafie, la criminalità, con un impegno e la possibilità di fare del nostro paese un Paese trasparente". Il piano affronta "la questione del patto di stabilità interno, la liberalizzazione dei servizi pubblici locali, la semplificazione del codice del lavoro, l'aiuto alle famiglie numerose, l'attenzione al fenomeno degli esodati".Poi - ha sottolineato Letta - "c'è un grande piano per il Paese perché la scuola cominci a 5 anni e finisca a 18, in modo per fare uscire un anno prima i ragazzi dalla scuola e farli entrare un anno prima", ci saranno "costi significativi" con "scuole cablate e sicure", c'è "attenzione all'infanzia e all'istruzione". "Si tratta di "un piano ambizioso che mette i bambini al centro, il Paese scommette così sul futuro". Infine sulla incandescente situazione di Governo e sul rapporto con Renzi: "Io chiedo chiarezza e penso che la chiedano i cittadini che vogliono sapere che cosa succede alla luce del sole. Le dimissioni non si danno per dicerie e manovre di palazzo. Ognuno deve pronunciarsi e dire che cosa vuole, specie chi vuole venire al posto mio".CINQUANTA MISURE PER 32,5 MILIARDI DI EUROSi apre senza giri di parole il dossier Impegno Italia presentato oggi da Enrico Letta. "Impegno Italia nasce per rendere chiara, di fronte al Paese, l'assunzione di responsabilità che il Governo chiede al Parlamento e ai partiti", si legge nella premessa alle 58 pagine di proposte rilanciate sul sito di palazzo Chigi. Proposte per cui sono previste risorse per 32,5 miliardi di euro nel biennio 2014-2015, di cui 27 di nuove risorse. "Impegno Italia ha un solo obiettivo: portare i benefici della stabilità e del lavoro di questi mesi nella vita reale delle persone", si spiega poi, "è la risposta alle tensioni e al sostegno altalenante delle forze politiche che hanno condizionato fin qui la vita dell'esecutivo. Una risposta a carte scoperte: con priorità e azioni precise, con un cronoprogramma certo", si sottolinea. Il patto di coalizione che il premier propone ai partiti di maggioranza si inserisce intanto in una cornice europea. Proprio l'Ue è la prima delle sette priorità indicate: Europa, occupazione, imprese, famiglia, istruzione, pubblica amministrazione e legalità. Cinquanta, invece, le misure - definite 'azioni' - su cui Letta si è impegnato, ciascuna con a fianco il ministero competente, lo strumento legislativo da adottare e i tempi in cui presentarlo. POSIZIONI DISTANTI CON RENZIIl faccia a faccia di oltre un'ora questa mattina a Palazzo Chigi fra il presidente del Consiglio Enrico Letta e il segretario del Pd Matteo Renzi non è stato risolutivo per le sorti del Governo. Per Letta ognuno è rimasto sulle sue posizioni, tanto che il capo del Governo ha confermato nel pomeriggio la presentazione del rilancio del patto di coalizione.Intanto da Lisbona Giorgio Napolitano definisce una "sciocchezza" l'ipotesi che il rilancio dell'attività di Governo possa concludersi con una crisi ed elezioni anticipate.Malgrado il duro confronto, una fonte della segreteria Pd ha detto che l'incontro è stato "positivo". E lo stesso Renzi, poco dopo su Twitter, ha postato: "Leggo tante ricostruzioni sul Governo. Quello che devo dire, lo dirò domani alle 15 in direzione. In streaming, a viso aperto". Per un'altra fonte del Pd "ormai la questione del Governo è chiusa, con Renzi verso la presidenza del Consiglio".Al termine del faccia a faccia, Renzi si è recato alla sede del partito dove l'aspettavano diversi membri della sua segreteria.Giovedì è in programma una direzione del Pd per discutere dei "nuovi schemi" di governo, secondo l'espressione dello stesso Renzi che finora non ha mai dichiarato pubblicamente la sua volontà di assumere la guida dell'esecutivo. La grande maggioranza dei parlamentari democratici propende però per la sostituzione di Letta con Renzi a Palazzo Chigi a capo di un governo sorretto dall'attuale coalizione, eventualmente allargato a Sel, che provi a durare fino al termine della legislatura nel 2018, mentre l'orizzonte che si è dato finora Letta è quello di inizio 2015.Il ministro dell'Economia Maurizio Saccomanni ha invitato le forze politiche a "rendersi conto della necessità di portare avanti con energia ed efficacia il lavoro di questi mesi. Poi se saremo noi o altri ha poca importanza. L'importante è che non ci siano interruzioni", con particolare riferimento alla revisione della spesa, privatizzazioni, e norme su rientro capitale. Il vice premier Angelino Alfano, al termine di una riunione del Nuovo centrodestra, ha detto che in caso di staffetta "rifletteremo" senza dare "nulla per scontato".
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