martedì 28 maggio 2013
​La 16enne è stata accoltellata e poi bruciata venerdì dal suo fidanzatino 17enne, che ora è in carcere. Ieri scuole chiuse e un corteo degli studenti in segno di solidarietà con la famiglia della ragazza. "No alla violenza" si leggeva in uno striscione.
INTERVISTA L'arcivescovo Marcianò: «Un'educazione sentimentale per i giovani» (Antonio Capano)
I maschi non cambiati che uccidono ancora di Marina Corradi
COMMENTA E CONDIVIDI
Si svolgeranno oggi i funerali di Fabiana Luzzi, la 16enne accoltellata e poi data alle fiamme dal fidanzato a Corigliano, in provincia di Cosenza. Le esequie si terranno nel palazzetto della cittadina con il rito dei testimoni di Geova. Ieri le scuole superiori di Corigliano Calabro sono rimaste chiuse perché gli studenti hanno organizzato un corteo in segno di solidarietà con la famiglia di Fabiana. Il corteo è partito dall'istituto tecnico-commerciale Luigi Palma, che era la scuola frequentata dalla ragazza, e ha raggiunto la casa della famiglia. "NO alla violenza", si leggeva in uno dei tanti striscioni.La confessione del 17enne, arrivata nella notte tra sabato e domenica, ha aggiunto orrore a una violenza già terribile. Fabiana infatti era ancora viva quando il suo assassino le ha versato addosso la benzina. I carabinieri hanno tenuto il giovane sotto torchio per ore, sabato sera, per farlo confessare ciò che aveva fatto. In nottata poi è scattato il fermo per omicidio volontario, che potrebbe trasformarsi in premeditato in quanto il ragazzo aveva già in tasca il coltello che ha ferito Fabiana. Dagli interrogatori trapela inoltre che Fabiola ha cercato disperatamente di difendersi, prima supplicando il fidanzato di non farlo, poi cercando inutilmente di togliergli la tanica di benzina dalle mani. Ora il ragazzo è rinchiuso nel carcere minorile di Catanzaro. Tutta Corigliano è attonita e sconvolta per questa tragedia. Ieri mattina l'arcivescovo di Rossano-Cariati, monsignor Santo Marcianò, ha incontrato la famiglia di Fabiana, "È un gesto - ha detto afferma monsignor Marcianò - ancor più efferato perché nato da una relazione tra due persone, tra due ragazzi che sembravano legati da sentimenti di affetto e, dunque, di fiducia. Lo stato d'animo di profondo sgomento, talora anche di rabbia e rancore, che invade le famiglie e l'intera comunità cittadina di Corigliano, sembrerebbe comprensibile e ineluttabile. È necessaria, tuttavia, una riflessione più profonda che, senza pretendere di capire e, certamente, senza voler giustificare, porti tutti noi a chiederci su quale terreno possano germogliare eventi così assurdi. Nasce dunque spontanea la preghiera che, per il credente, diventa lo spazio a cui consegnare le angosce e le rabbie, il desiderio di vendetta e il dolore irrimediabile, perché tutto sia accolto e trasformato dalla misericordia infinita di Dio, unica risposta al male e al dolore dell'uomo. Preghiamo con tutte le forze per Fabiana Luzzi perché la sua innocenza e la sua esistenza spalancata sul futuro siano accolti dall'eternità dell'Amore di un Padre che non offre sorprese o tradimenti ma che abbraccia e restituisce bellezza ad ogni ferita violenta e ad ogni offesa della dignità, restituisce vita alla stessa morte. Preghiamo per la sua famiglia, perchè il dolore che oggi la ammutolisce sia lenito dall'amore di molti".La madre della ragazza, distrutta dal dolore, ha detto all'arcivescovo: "Mia figlia ha il diritto di avere giustizia". Conversando con mons. Marcianò, la mamma della sedicenne uccisa ha aggiunto che "in questo momento abbiamo bisogno di sentire l'affetto della gente. Non vogliamo sentirci soli". L'arcivescovo ha anche riferito che la mamma di Fabiana ha avuto parole di pietà per l'omicida. "Anche lui è una povera vittima", ha detto la donna.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: