venerdì 9 maggio 2014
​Dopo l'ondata di arresti il commissario unico Sala invita i collaboratori a ripartire con entusiamo.  Il sindaco Pisapia e il governatore Maroni hanno già individuato un super manager per dirigere i lavori.
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L'Expo di Milano non vuole e non può fermarsi. Il giorno dopo gli arresti che hanno "terremotato" Expo Milano 2015, è un Giuseppe Sala amareggiato quello che si trova ad ammettere che per lui, commissario unico, e per l'evento universale "questi sono giorni difficili" in cui "non è ammesso sbagliare". Parole che arrivano dopo la visita in mattinata negli uffici della società di gestione. Anche lì, nella sede di Molino Dorino, a due passi dal sito espositivo, poche frasi per rincuorare la "squadra", che ogni giorno è al lavoro per realizzare l'evento mondiale, e chiedere a tutti di "ripartire con entusiasmo" per il rush finale. L'arresto di Angelo Paris, direttore Pianificazione e Acquisti di Expo 2015 spa e general manager Constructions, è stato un colpo difficile da incassare per Sala. Tanto da spingerlo in un primo momento a pensare alle dimissioni. È il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, a confermare oggi le voci che ieri si erano susseguite: "Le sue intenzioni - racconta Pisapia - sicuramente all'inizio erano di lasciare per lo sconforto di essere stato tradito da un collaboratore", seppur "ereditato". Una scelta rientrata e che segna il pericolo scampato perché, ammette sempre il sindaco, "oggi senza Sala il rischio sarebbe di arrivare in ritardo" e quindi "deve rimanere al comando". Inoltre, ribadisce, l'operazione della magistratura ha dimostrato che "i controlli ci sono". Una soddisfazione, quella per il buon funzionamento della macchina dei controlli, che trapela anche dalla Prefettura. E se intanto il commissario unico chiede tempo per indicare chi sostituirà Paris - scelta che avverrà in concomitanza con il ritorno a Milano del presidente del Consiglio, Matteo Renzi -, Pisapia e il governatore Roberto Maroni hanno deciso di vedersi subito per confrontarsi a quattr'occhi sull'intera vicenda. Al termine entrambi rinnovano "piena fiducia" nel supermanager alla guida di Expo e si augurano tempi rapidi per la sostituzione di una figura delicata come quella di Paris. Cosa che il governatore ha auspicato potesse avvenire in giornata, con la scelta di una persona dotata di "grande capacità e professionalità e magari, visto questo rigurgito di Tangentopoli, è meglio che venga da fuori e non abbia rapporti con questi ambienti". Nel frattempo, altre caselle vanno a riempirsi. Una era stata lasciata vuota dopo l'inchiesta che aveva coinvolto invece Infrastrutture lombarde. Pisapia e Maroni hanno infatti scelto il nome del nuovo direttore dei lavori, nome che però non hanno comunicato. Anzi, del "super direttore lavori" che dirigerà tutti i cantieri attivi sul sito. Individuati poi anche i nominativi dell'altra novità che era uscita dall'incontro con Renzi, la task force che farà da anello di congiunzione tra i soggetti del territorio e la Presidenza del Consiglio. Quanto basta per far dire a Pisapia che "servono alcune modifiche che devono essere fatte immediatamente, ma Expo continuerà e arriveremo all'obiettivo".
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