martedì 19 aprile 2016
Sì di Juncker al «Migration compact» presentato dal ministro Gentiloni che prevede di fermare i flussi finanziando con un titolo Ue i Paesi di origine. No della Merkel.
EDITORIALE Complicità o svolta (Paolo Lambruschi)
Profughi, è scontro sugli eurobond
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La proposta italiana di un «Migration Compact» presentata venerdì dal governo italiano trova il plauso del presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, ma è già scontro tra Roma e Berlino, che boccia l’idea di finanziare aiuti Ue ai paesi di origine e transito dei migranti attraverso eurobond. «Il governo tedesco – ha detto secco il portavoce del cancelliere Angela Merkel, Steffen Seibert – non vede alcuna base per un finanziamento comune dei debiti per le spese degli stati membri per la migrazione». La replica di Matteo Renzi non si è fatta attendere. «L’unico modo per aiutare i nostri fratelli e le nostre sorelle africane e non rischiare i viaggi della morte – ha detto il premier – è aiutarli davvero a casa loro, facendo crescere nei loro paesi di origine delle possibilità di lavoro. Io credo che l’Europa debba farsi carico di questo problema. Noi abbiamo proposto gli Eurobond. Se la Merkel e i tedeschi hanno soluzioni diverse, ce le dicano. Noi non siamo affezionati a uno strumento o all’altro».  Per Berlino, al di là dei fondi tratti dal normale bilancio comunitario, sottolineavano ieri fonti tedesche, non può esserci un finanziamento collettivo Ue, ma solo singole scelte nazionali. Incluso l’idea, ventilata tempo fa dal ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble, di aumentare le accise sulla benzina per le spese migratorie, che per Berlino sarebbe solo una «scelta volontaria di singoli stati membri». Finanziamenti a parte, il piano italiano ha registrato ieri molto interesse, e l’importante sostegno di Juncker. «La Commissione Europea – ha detto il capo portavoce Margaritis Schinas –accoglie con molto favore l’iniziativa italiana sul Migration Compact. Il presidente Juncker è molto felice di vedere che l’approccio europeo alle migrazioni, che propugna da quando è stato eletto, trovi un sostegno così forte da parte dell’Italia e del presidente del Consiglio Matteo Renzi». Anche se ha invece glissato sull’aspetto eurobond, «abbiamo preso buona nota della proposta italiana –ha detto Schinas – ma sono state formulate anche altre proposte». Anche l’Alto rappresentante per la politica Ue Federica Mogherini ha parlato di un «contributo politico positivo», precisando che «molti degli elementi del testo sono a sostegno di attività che abbiamo già avviato». La nuova tragedia nel Mediterraneo di ieri, diceva intanto il titolare della Farnesina Paolo Gentiloni arrivando al Consiglio Affari Esteri a Lussemburgo, dove ha discusso con i colleghi Ue del piano italiano, «è un motivo in più per discutere il “migration compact” preparato dall’Italia». L’obiettivo, ha spiegato Gentiloni, è far approdare il documento al Consiglio Europeo di giugno. Raccontano che molti siano stati gli interventi durante la riunione a Lussemburgo, in buona parte in linea con l’approccio di Roma, di accordi con i paesi di origine e di transito dei migranti, per aiuti e investimenti in infrastrutture in cambio di un aiuto nel frenare i flussi e accettare i rimpatri. «Nella giornata – ha confermato Gentiloni al fine riunione – abbiamo registrato molto interesse per la proposta italiana, non solo per i commenti molto positivi del presidente della Commissione, ma anche per le reazioni positive di diversi Paesi attorno al tavolo dei ministri degli Esteri». Soprattutto, «la discussione sottolinea l’importanza di considerare la rotta del Mediterraneo Centrale come l’assoluta priorità».
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