mercoledì 19 gennaio 2011
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Bene, è fatta! Finalmente è stata approvata la legge che regolamenta l’etichettatura degli alimenti, anche se ci metterà ancora un bel po’ di tempo prima di diventare operativa, perché sono  necessari i decreti interministeriali delle Politiche Agricole e dello Sviluppo Economico, d’intesa con la Conferenza unificata e delle organizzazioni maggiormente rappresentative della produzione e trasformazione. Sono passati tanti anni di mie battaglie come nutrizionista per ottenere questo risultato dalle istituzioni. Perché come consumatori dobbiamo esserne felici? Perché un’onesta etichetta ci aiuta non solo a star meglio di salute ma ci rende anche la vita più longeva e di qualità. Inoltre, anche i produttori e i punti di vendita sono più tranquilli e possono vendere meglio e di più i vari alimenti. Questa legge ha il pregio di etichettare tutti gli alimenti e non solo, come è stato fatto fino ad oggi, la carne bovina, il latte il miele, ecc. Quando questa legge sarà operativa, tutti gli alimenti, nessuno escluso, avranno la loro carta d’identità e ciò infastidisce l’Europa, che guarda quasi esclusivamente il lato commerciale e non ama queste giuste leggi che moralizzano la vendita del cibo. Nel Nord-Europa ciò che conta sono l’economicità e il guadagno, non tanto la qualità di produzione!  Ciò non vuol dire che se troviamo un cibo finlandese o polacco, noi dobbiamo rifiutarlo, ma dobbiamo valutare se contemporaneamente sullo stesso banco di vendita ci sia l’omologo italiano, che sceglieremo con più serenità. Ad esempio, i recenti episodi di alimenti tedeschi contaminati da diossina (carni suine, uova e latte), ci costringono, per tutelarci, a conoscere sempre di più l’origine dei cibi e oggi la Germania ha annunziato che sta per redigere, con urgenza, una legge sull’etichettatura pari alla nostra. Meno male! Ma l’Unione Europea  farà lo stesso? Mah? Chissà… speriamo! Questo disegno di legge  si prefigge di segnalare l’origine obbligatoria dei prodotti o del loro componente principale, la tracciabilità e l’eventuale presenza di Ogm; inoltre aumenta i poteri di controllo sia del Corpo forestale dello Stato che dell’Ispettorato centrale antifrodi. Ciò che ci lascia perplessi è l’esiguità della pena di chi froda il consumatore, infatti, chiunque venda prodotti alimentari non etichettati in conformità alle disposizioni di legge, è punito con la sanzione da 1.600 euro a 9.500 euro! Comunque è un ottimo primo passo che speriamo potremo adeguare sempre più al massimo rigore nella qualità e nella sicurezza alimentare.
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