venerdì 19 agosto 2016
Alta tensione in tutta Europa, dove le forze di polizia intervengono al minimo segnale di pericolo. 
Espulso tunisino a Torino. Giallo per Abu Nassim

ANSA

COMMENTA E CONDIVIDI

La cattura del tunisino Moez Ben Abdulgader Ben Ahmed Al Fezzani, noto anche come Abu Nassim (nella foto), resta avvolta dal mistero. Gli inquirenti milanesi dell'antiterrorismo, che sono in costante contatto con i vertici nazionali dell'intellingence, sottolineano che fino a questo momento non è arrivata ancora nessuna conferma ufficiale sull'arresto del terrorista, nonostante il sito internet "Libya Herald" abbia dato la notizia per certa, a sua volta citando fonti locali.Intanto la Francia ha espulso un tunisino, Mohsen M'Hadi, a causa di una "grave minaccia" alla pubblica sicurezza. Lo riferisce il ministero dell'Interno francese. Salgono così a quattro le persone espulse dalla Francia ad agosto, mentre nel Paese resta alta l'allerta dopo l'attacco di Nizza dello scorso 14 luglio in cui sono morte 85 persone. Il ministero non precisa il motivo dell'espulsione.Analoghe decisione è stata presa dalle autorità italiane nei confronti di Bilel Chiahoui, tunisino di 26 anni, fermato nei giorni scorsi. Secondo quanto fa sapere il Ros dei Carabinieri, "nei confronti del Chiahoui sono emerse infatti evidenze della sua vicinanza ideologica all'estremismo jihadista e all'organizzazione terroristica 'Stato Islamicò, anche in forza dei legami documentati con due foreign terrorist fighters tunisini recentemente deceduti mentre combattevano nel teatro di guerra siro-iracheno". Gli inquirenti del Raggruppamento operativo speciale fanno sapere che "nei giorni scorsi il monitoraggio del suo profilo facebook, aggiornato con la foto del tronco di un uomo intento ad armare una pistola, aveva consentito di documentare la pubblicazione, da parte del Chiahoui, di attestati di stima e condivisione della scelta di due combattenti “martiri”, indicati tra i “pochi uomini veri” che aveva conosciuto e di fotografie celebrative degli stessi dei quali asseriva di voler emulare le azioni".Non contento il giovane maghrebino aveva pubblicato alcuni post nei quali annunciava "di porre fine alla propria vita in quello stesso giorno". Un chiacchierone come non ne mancano, ma di questi tempi nessuna forza di polizia vuole correre rischi. Il tunisino, che non risulta abbia frequentato moschee in Italia, aveva fatto ingresso nel territorio nazionale nel 2013 al fine di frequentare la Facoltà di Lingue e Culture Arabe dell'Università di Torino, ottenendo un permesso di soggiorno per motivi di studio, non più rinnovato nel 2015".

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: