Ansa

E' di cinque persone rimaste ferite in modo lieve e una in modo più serio il primo bilancio dell'esplosione che si è verificata questa mattina in una palazzina di piazzale Libia a Milano.
La persona rimasta ferita più gravemente è quella che si trovava nell'appartamento al piano terra. Sono in corso da parte dei vigili del fuoco le ricerche di alcune persone che probabilmente si sono allontanate dalla zona al momento dello scoppio. I pompieri stanno anche controllando anche che non ci siano altre vittime e feriti.

Dovrebbe essere stata una fuga di gas a causare lo scoppio che ha interessato l'edificio al civico 20 di piazzale Libia, secondo le primissime ipotesi dei soccorritori arrivati sul posto.
Il forte boato è stato sentito fino a Romolo, a oltre un chilometro di distanza. Non è chiaro se l'esplosione si è verificata nella cantine del palazzo o al piano terra, dove si trova uno studio dentistico e un monolocale dove vive in affitto un ragazzo. È lui il più grave dei 6 feriti del bilancio fin qui effettuato dai soccorritori. È stato trasportato in ospedale con ustioni e sotto choc ma non dovrebbe essere in pericolo di vita.

Davide Re

È stato completamente distrutto l'androne e il piano terra del condominio, anche se danni si contano all'ultimo piano.

L'intero palazzo è stato evacuato insieme a una parte dell'edificio posto al civico 22. Notevole l'onda d'urto, con pezzi di lamiere degli scooter parcheggiati davanti al palazzo che sono stati ritrovati nei giardinetti di fronte a 30 metri di distanza.

"Alle 7.15 passavo col mio furgone e ho sentito l'esplosione, un urto fortissimo, c'erano le tapparelle saltate. Mi sono precipitato dentro e ho soccorso un ragazzo, l'ho avvolto in una coperta bagnata e l'ho portato fuori. Poi ho chiuso il gas". Aly è l'uomo egiziano che ha soccorso per primo il 30enne ucraino che questa mattina è rimasto ferito nella terribile esplosione in un palazzo a
Milano, in piazzale Libia 20.