I condannati all'ergastolo ostativo, quello che non prevede permessi né sconti di pena, scrivono al Papa perché li visiti nel carcere di Padova. A farsi portavoce della richiesta, rivolta con una lettera a Papa Bergoglio, è Carmelo Musumeci."Caro Papa Francesco, io sono ateo, ma la tua elezione mi ha entusiasmato e mi sei piaciuto subito. In questi giorni nei giornali ho letto tante cose su di te: che in più occasioni ti sei schierato dalla parte dei poveri in modo chiaro e non equivoco. Quand'eri Cardinale rispondevi a tutti, personalmente. Sembri proprio il tipo che non rispetta i protocolli. La semplicità e la profondità nel suo parlare a braccio ha la forza di chi si schiera. È ormai noto che il tuo essere ispirato da S. Francesco (Santo che fu pure carcerato). Da cardinale andavi a trovare i detenuti nei carceri del tuo paese"."Io - aggiunge nella lettera Musumeci - sono un uomo ombra, così si chiamano fra loro gli ergastolani condannati alla Pena di Morte Viva, come chiamiamo la condanna all'ergastolo ostativo, che ti mura vivo senza la compassione di ucciderti"."Papa Francesco - prosegue - con l'ergastolo la vita e la morte si confondono, perché gli uomini ombra non appartengono più a questo mondo, sono come fantasmi, non sono né morti, né vivi"."Vieni a trovarci - chiede Musumeci - siamo nella sezione AS1, Reparto 7, Lato A del carcere di Padova e sappi che su 31 detenuti siamo in 25 ergastolani che hanno scontato decenni e decenni di carcere. Hai chiesto di pregare per te, ma io non so pregare, ti posso mandare solo un sorriso fra le sbarre".