giovedì 30 maggio 2013
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In poche settimane, e comunque entro giugno, la commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera, che in questi giorni sta concludendo le audizioni con le parti sociali e le organizzazioni di categoria, avvierà una discussione sul tema delle aperture domenicali e delle liberalizzazioni degli esercizi commerciali. Esistono già alcune proposte di differenti gruppi politici. Ciò che mette tutti d’accordo, però, è l’urgenza di una riflessione (e quindi di una decisione) non più rinviabile. «Tanto il clima mediatico, quanto l’acceso dibattito sviluppato all’interno delle associazioni di categoria e dei sindacati, impongono una presa di posizione», afferma sicuro Ignazio Abrignani (Pdl), vicepresidente della Commissione. «Certo – ammette il parlamentare – occorrerà mediare tra direttive europee, consuetudini di un nuovo contesto creato dalla globalizzazione, esigenze di aziende, dipendenti e, ovviamente, delle famiglie. In avvio di dibattito, a tal proposito, cercheremo di stabilire se ci sono le condizioni per un percorso comune, per una sinergia tra le esigenze portate avanti dai diversi gruppi. In tal senso sono moderatamente ottimista». Gli fa eco – potenza delle «grandi intese» e dell’esecutivo in coabitazione – il capogruppo Pd in Commissione, Gianluca Benamati: «Prevedo tempi brevi. È maturo ormai il clima perché si completi la redazione di un testo da portare in Aula. Ancora poche settimane, poi avvieremo i lavori».E il M5S? «Abbiamo già fatto presente anche nell’Ufficio di presidenza della Commissione, di voler calendarizzare quanto prima la proposta di legge presentata da Michele Dell’Orco (M5S) – dichiara Aris Prodani, segretario della Commissione –. Sono istanze precise provenienti dai commercianti: non solo la limitazione della liberalizzazione degli orari di apertura ma la tutela delle micro imprese dalla concorrenza dei grandi gruppi commerciali. Questi sono gli obiettivi, condivisi dal Pd, che ci proponiamo. È un impegno preciso – conclude Prodani – che il M5S aveva indicato in campagna elettorale, e che ora si appresta ad affrontare». Anche la Lega Nord auspica una calendarizzazione rapida dell’argomento. Ed entra già nel merito nella questione con Stefano Allasia, componente della stessa X commissione della Camera: «Chiaro che così come le hanno volute Monti e, prima ancora, Prodi e Bersani, le liberalizzazioni, verso le quali non siamo contrari aprioristicamente, non funzionano. Quali sono i vantaggi per i commercianti? Essi devono, al contrario – incalza Allasia –, fronteggiare maggiori costi, a partire dal personale. Costi che poi vanno ad incidere sugli stessi acquirenti! Non si aiutano i consumi in questo modo. Al più si possono immaginare aperture domenicali e notturne solo in casi di eventi particolari. Ben altro, insomma, da quanto previsto dal decreto "Salva Italia"».
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