mercoledì 7 luglio 2010
Questa la linea del governo emersa dalla giornata di oggi iniziata per Silvio Berlusconi con un appuntamento al Quirinale e proseguita con un vertice del centrodestra sui temi caldi, al quale hanno partecipato anche quattro presidenti di Regione e il ministro all'Economia Giulio Tremonti. Regioni, Comuni e Province parteciperanno alla Conferenza unificata indetta per domani soltanto se a questa sarà presente il premier.
COMMENTA E CONDIVIDI
Apertura sulle intercettazioni ma fermezza sui tagli alle Regioni. È la linea del governo emersa dalla giornata di oggi iniziata per Silvio Berlusconi con un appuntamento al Quirinale e proseguita con un vertice Pdl sui temi caldi, al quale hanno partecipato anche quattro presidenti di Regione del Pdl e il ministro all'Economia Giulio Tremonti.MANOVRA: INCONTRO CON REGIONI VENERDÌ MA SALDI INVARIATIPalazzo Chigi fa sapere in una nota diffusa poco dopo il termine del vertice che Berlusconi e Tremonti incontreranno venerdì i presidenti delle Regioni, ma avvertono che la manovra è vincolata a saldi che «erano, sono e saranno intangibili».«Non si tratta infatti di numeri casuali o arbitrari, ma di numeri che riflettono ciò che, tanto dalla Commissione europea quanto dai mercati finanziari, è considerato assolutamente necessario per ridurre la dinamica incrementale del nostro debito pubblico».Confermata poi la richiesta di fiducia sulla manovra da 25 miliardi sia alla Camera che al Senato, definita «necessaria e responsabile».Il premier e il ministro dell'Economia dicono ai presidenti delle Regioni che «ciò che viene rilevato ora come "squilibrio" a carico dei governi locali va, dunque, valutato in base a ciò che è già stato operato a carico del governo centrale (e non può essere ulteriormente incrementato). Ciò rende oggettivamente impraticabile l'ipotesi di uno spostamento interno alla manovra, da una voce all'altra».Il nodo dei tagli alle Regioni, pari a 13 miliardi di euro nel triennio al 2013, resta uno dei problemi ancora irrisolti della manovra 2011-12 che attualmente è all'esame della commissione Bilancio del Senato.Stamani Regioni, Comuni e Province avevano annunciato che parteciperanno domani alla conferenza unificata (Stato- Regioni-autonomie locali) solo se sarà presente anche Berlusconi o se sarà possibile incontrarlo prima.Il coordinatore nazionale del Pdl Denis Verdini, lasciando la residenza romana del premier al termine del vertice, aveva detto: «Abbiamo parlato dell'Università, la cosa che interessa di più perché siamo a ridosso dell'estate. Poi della manovra, vedendo le cose che si possono fare. Avete visto che c'erano anche presidenti delle Regioni e abbiamo visto il calendario per vedere la questione delle intercettazioni. C'era anche il ministro Tremonti».Ma il governatore della Lombardia Roberto Formigoni, convocato a Palazzo Grazioli insieme con altri tre governatori Pdl (delle Regioni Lazio Renata Polverini, Campania Stefano Caldoro, e Calabria Giuseppe Scopelliti) ha negato di avere partecipato ad un vertice con Berlusconi: «Ero qui, ma non ho incontrato Berlusconi», ha detto ai cronisti.INTERCETTAZIONI, FRATTINI: TESTO NON È BIBBIAQuanto al ddl intercettazioni, al centro di un dibattito infuocato e di proteste, il ministro degli Esteri Franco Frattini all'uscita dal vertice ha detto che il ddl potrebbe essere approvato entro l'estate, pur precisando che la conclusione dell'iter legislativo dipenderà dagli emendamenti e che comunque il testo è aperto a modifiche.«Stiamo guardando il calendario... per me è possibile che si faccia (entro la pausa estiva), dipende da quando verranno presentati gli emendamenti correttivi e integrativi», ha detto il capo della Farnesina. «Teoricamente è possibile lavorando fino al 5 agosto. È inutile lasciare appesa una cosa tanto tempo. Il ministro della Giustizia (Angelino Alfano) sta riflettendo su alcuni emendamenti... non è una bibbia, non è intoccabile questo testo. Terremo conto delle perplessità».L'esame del ddl sugli ascolti da parte dell'aula della Camera è ancora previsto a partire dal 29 luglio, anche se non è ancora chiaro quando la manovra approderà a Montecitorio poiché continua a slittare l'esame da parte del Senato.Intanto stamani mezzo governo è stato ricevuto al Quirinale per la periodica riunione del Consiglio Supremo di Difesa. Era atteso che Berlusconi sondasse gli attuali umori del presidente Giorgio Napolitano sulle intercettazioni. «È andata benissimo», si è limitato a dire il premier appena rientrato dal Colle a chi chiedeva come fosse andato l'incontro.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: