giovedì 6 luglio 2017
Sciopero di quattro ore nella Capitale, modalità diverse da sindacato a sindacato, e con modalità diverse da città in città. Chiuse metro e tram, traffico congestionato e autobus un miraggio
Ennesimo giorno di caos nei trasporti
COMMENTA E CONDIVIDI

È scattato dalle 8.30 del mattino a Roma l'ennesimo sciopero del trasporto pubblico, che arriva in una giornata da bollino rosso dal punto di vista delle temperature e con flussi turistici in aumento visto il periodo estivo. Nella Capitale tre sindacati hanno fissato orari diversi per l'astensione dal lavoro, ma comunque nel suo complesso lo sciopero si estenderà praticamente per tutto il giorno. L'Usb incrocia le braccia dalle 8.30 alle 12.30; la Faisa si ferma dalle 11 alle 15; il Sul per tutte le 24 ore. I servizi Atac saranno garantiti fino alle 8.30, con la consueta fascia di garanzia pomeridiana, e successivamente dalle 17 alle 20.


Saranno interessate dalla protesta sia la rete urbana Atac, sia le linee periferiche gestite da Roma Tpl: neppure i servizi notturni di stasera saranno garantiti. E così la città è di nuovo andata in tilt. Chiuse tutte le metro e trovare un autobus in superficie è ormai un miraggio. Forti rallentamenti sono segnalati per la ferrovie Roma-Viterbo, nel tratto urbano, e Termini Centocelle. Pesanti disagi si registrano per il traffico in città con rallentamenti su alcune delle principali strade della Capitale: Cristoforo Colombo, Laurentina, Muro Torto, Via Trionfale, Tangenziale est.


Ma in ogni regione l’Usb ha scelto una fascia diversa per astenersi dal servizio del trasporto pubblico. Nelle principali città, le fasce di astensione per lo a Roma l'agitazione è prevista dalle ore 11.00 alle 15.00; a Torino dalle ore 18.00 alle 22.00; a Milano dalle ore 18.00 alle 22.00; a Napoli per bus e metro dalle ore 9.00 alle 13.00. Ad aver proclamato lo sciopero nazionale sono anche i sindacati Faisa-Confail (stop di 4 ore) e Sul-Ct (stop di 24 ore), sempre con modalità territoriali. Tra le ragioni della protesta, spiega l'Unione sindacale di base, quella di «difendere il diritto dell'esercizio di sciopero nei servizi pubblici essenziali, contro la politica delle privatizzazioni, le norme per la riorganizzazione dei servizi pubblici locali e delle aziende partecipate che prevedono fusioni, chiusure e liquidazioni e un esubero di personale di oltre 300mila lavoratori».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: