martedì 16 novembre 2010
Un copione, sempre lo stesso, mandato a memoria e riproposto senza alcuna variante: sono gli "elenchi" di definizioni relative alla povera Eluana Englaro letti ieri sera in tandem da Fabio Fazio e Beppino Englaro su Rai 3 a "Vieni via con me". Tanta attesa, poi nulla di nuovo sotto il sole...
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Un copione, sempre lo stesso, mandato a memoria e riproposto senza alcuna variante: sono gli "elenchi" di definizioni relative alla povera Eluana Englaro letti ieri sera in tandem da Fabio Fazio e Beppino Englaro su Rai 3 a "Vieni via con me". Tanta attesa, poi nulla di nuovo sotto il sole: Eluana aveva scelto di morire, Eluana lo aveva espresso molte volte quando era una ragazzina piena di vita perché era consapevole e informata, Eluana che ha parlato per la bocca di suo padre... Englaro in questi quasi due anni dalla morte della figlia non ha mai risposto a chi gli faceva notare le incongruenze, non ha mai fatto chiarezza sulle tante falsità uscite sui giornali, e non lo ha fatto neanche ieri. Ha solo confermato "il desiderio di libertà" di Eluana rispetto a "quello che lei avvertiva come violenza" (così Englaro ha sempre definito l’amore con cui le suore Misericordine l’hanno assistita per 15 anni, ricevendola proprio dalle mani di quel padre che di loro dirà "me l’hanno violentata"). Ha sostenuto che Eluana già da ragazzina aveva messo in conto tutto e dichiarato di non voler vivere in quelle condizioni di disabilità ("conosceva nello specifico la condizione che la sorte le ha poi riservato"). Aveva le idee "molto chiare" anche su cos’è davvero la coscienza di uno stato vegetativo e "mai avrebbe tollerato la continua profanazione del suo corpo", che non è quanto le han fatto a Udine nei giorni dell’atroce agonia ma a Lecco, negli anni di una dignitosa vita da disabile, senza sofferenze e non sapremo mai con quale grado di coscienza. Infine i princìpi di diritto che sarebbero sanciti dalla Cassazione con la vicenda di Eluana: "Il rifiuto di terapie fino ad arrivare alla morte non può incontrare un limite, e non può essere confuso con l’eutanasia". Parola che Englaro in questi due anni dalla morte della figlia ha più volte definito "esecrabile", altre volte un "segno di civiltà" auspicabile anche in Italia. Meno ipocrisie nelle parole di Mina Welby, moglie di Piergiorgio, morto nel 2006 dopo il distacco dal respiratore: "C’è molto da fare. C’è la lotta per l’eutanasia con i radicali", ha letto dalle ultime parole del marito.Accanto a entrambi un Fazio semicommosso, le sue mani sulle loro spalle. Mai una sola volta tra i suoi invitati uno dei 3.000 genitori delle altre Eluane, quelli che le curano nelle loro case, senza chiedere che di essere aiutati. E sul fine vita si è espresso anche un altro invitato di Fazio, il segretario del Pd Pierluigi Bersani: «Se devo morire attaccato per mesi a mille tubi, non può deciderlo il Parlamento».
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