sabato 14 maggio 2016
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Emma Morano abita sul Lago Maggiore, a Pallanza e ha 116 anni. Dopo la morte a Brooklyn di Susannah Mushatt Jones (sostanzialmente coetanea, ma nata qualche mese prima) è ufficialmente da ieri la persona più anziana del mondo. Emma era già da tempo decana d’Italia e d’Europa e ieri, tra la soddisfazione di parenti e vicini di casa, ha saputo che ormai è l’ultima persona vivente ad aver attraversato tre secoli. È nata, infatti, a Civiasco, vicino a Vercelli, il 29 novembre 1899, da padre italiano e madre svizzera, quando il re era Umberto I e il presidente del Consiglio dei ministri era Luigi Pelloux. Dopo un breve periodo in Val d’Ossola, si trasferì a Pallanza in provincia (oggi) di Verbania. Sposata, ebbe un figlio che però morì dopo solo sei mesi e anche la sua vita matrimoniale fu molto difficile. Ha lavorato per molti anni, prima come operaia in una fabbrica di juta e poi come cuoca nella cucina del collegio Santa Maria, gestito dai Marianisti. In pensione dal 1975, conduce una vita semplice ma non per questo vuota: dotata di senso dell’umorismo, accudita dalla sua badante, continua a vedere il lato positivo della vita. Abita nel centro del paese, a pochi metri dalla chiesa, e dalla sua finestra si vede il lago: «Una volta ero brava a ballare, ma adesso non più. Sono vecchia. Eppure, sto bene. Mangio un uovo la mattina e uno a mezzogiorno, ma anche la carne e naturalmente un po’ di brodo» ha detto. E poi, qualche gianduiotto e, si dice, persino un po’ di grappa. Emma dal 2011 è Cavaliere della Repubblica, è stata intervistata da molte televisioni e alcuni ricercatori statunitensi si sono interessati a lei per comprendere meglio il suo segreto di lunga vita. La longevità è certamente un dono di famiglia, visto che molte sue parenti hanno raggiunto i novant’anni e la sorella ha superato i cento. Omaggiata da diversi presidenti della Repubblica, a novembre, in occasione del suo compleanno, ha ricevuto anche un dono da Papa Francesco, consegnato dal Vicario episcopale, don Roberto Salsa. «Soprattutto in veste di suo parroco, con grande gioia le ho portato la pergamena con la solenne benedizione apostolica del Papa e un esemplare della Placchetta del pellegrino, distribuita per il Giubileo straordinario della misericordia. Una piccola ma affettuosa eccezione, visto che il Giubileo, in realtà, doveva ancora iniziare. Quel pomeriggio era felicissima, emozionata, continuava a baciare la pergamena. Ora ci sono naturalmente un po’ di acciacchi – spiega ancora don Roberto – ma Emma è sempre stata molto lucida e piena di energie, schietta e sincera. Una donna di altri tempi, temprata dalla vita, in grado di resistere a ogni difficoltà e di leggere la realtà in modo semplice e al tempo stesso arguto. Molto credente, ancora oggi riceve spesso l’Eucarestia». Una vita fatta di relazioni umane e un ricchissimo tessuto sociale hanno contribuito a tale longevità: «Una volta in pensione – racconta lei stessa – non ho più voluto fare nulla. Ora mi vengono a trovare spesso, non sono mai da sola». In fondo, pare non abbia mai dubitato di poter vivere così a lungo. Quando aveva 'soltanto' cento anni è andata in Comune per rinnovare la carta di identità di persona. Nel salutare l’impiegato dell’anagrafe, si racconta che abbia detto con incredibile naturalezza: «Grazie mille. Allora, ci rivediamo tra cinque anni». Per ora, ne sono passati sedici. © RIPRODUZIONE RISERVATA Emma Morano
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