martedì 2 ottobre 2012
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Con la visita della Guardia di finanza all'Assemblea legislativa dell'Emilia Romagna prende corpo l'inchiesta della Procura di Bologna sulla gestione dei fondi pubblici nella disponibilità dei gruppi consiliari. Il pool delle fiamme gialle, creato ad hoc, si è presentato in viale Aldo Moro intorno alle 10, durante la seduta (i lavori sono proseguiti regolarmente) dedicata ai tagli dei costi della politica, per poi lasciare gli uffici dopo due ore. Le verifiche degli investigatori si concentreranno sulle spese sostenute dai gruppi regionali negli ultimi sette anni, ovvero, nella scorsa e nell'attuale legislatura.Infatti a tutti i nove gruppi consiliari i finanzieri, su delega della Procura, hanno notificato la richiesta di acquisire i bilanci relativi al periodo compreso tra il 2011 e il 2012 relativo, dunque, all'attuale mandato. Poi, all'ufficio di presidenza è stato chiesto di visionare i bilanci dei gruppi (già archiviati) della scorsa legislatura, cioè dal 2005 al 2010, e i relativi atti di controllo relativi all'attestazione di regolarità delle spese sostenute. Gli investigatori, inoltre, hanno domandato la copia degli atti deliberativi dei contributi ai gruppi e la normativa di riferimento. Dopo aver notificato la richiesta dei documenti contabili i finanzieri hanno lasciato la sede delle Regione. Nel fascicolo sulla gestione delle spese dei gruppi consiliari gli inquirenti ipotizzano il reato di peculato contro ignoti. Questa inchiesta, ad ampio raggio, si affianca ad altre tre su cui i magistrati bolognesi sono al lavoro: la gestione dei fondi da parte del gruppo dell'Idv in Regione nella scorsa legislatura, le 'ospitatè a pagamento dei consiglieri nelle emittenti locali ed i rimborsi elettorali della Lega Nord.
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