lunedì 14 aprile 2014
COMMENTA E CONDIVIDI
"Lo scambio di embrioni all'ospedale Sandro Pertini a Roma è probabilmente un triste caso di malasanità nell'ambito della fecondazione assistita, ma non solo. La legge 40 imponeva regole a tutela di tutti i soggetti in gioco: avendo come criterio di fondo che le coppie infertili dovessero essere messe nelle stesse condizioni di quelle fertili, la legge consentiva solo quello che avviene nel concepimento naturale all'interno di una coppia fertile". Lo ha detto Eugenia Roccella, deputato del Nuovo Centrodestra e vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera."Quando con Maurizio Sacconi eravamo al Ministero della Salute - ha proseguito la Roccella - abbiamo recepito direttive europee adattandole alla nostra normativa sulla fecondazione assistita, stabilendo regole per evitare errori come questi, che sono una disapplicazione delle norme sulla tracciabilità del materiale biologico, o eventi come la morte un centinaio di embrioni al San Filippo Neri (sempre a Roma). È evidente che, se già sono accaduti fatti gravi come questo del Pertini quando c'era solo la fecondazione omologa, con l'introduzione dell'eterologa i rischi di errori simili non possono che aumentare. L'eterologa - ha detto la parlamentare - ha bisogno di regole specifiche e certe, senza quella fretta superficiale e rischiosa dell'attuazione della sentenza della Consulta che in troppi hanno sbandierato in questi giorni. E proprio per questo ci attiveremo immediatamente presentando nei prossimi giorni una legge in materia".
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: