giovedì 18 marzo 2010
Elisa Claps aveva 16 anni quando scomparve nel 1993 dopo l’incontro con l’amico Danilo Restivo il cui alibi non aveva convinto. L’uomo, ora residente in Inghilterra, nel 2004 è stato indagato  anche per l’omicidio della vicina di casa.
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Tutta una giornata con il fiato sospeso. Poi, alle 18.16, il questore di Potenza, Romolo Panico, ha fatto sapere che i resti trovati ieri in un sottotetto della chiesa della Santissima Trinità del capoluogo lucano, potrebbero essere quelli di Elisa Claps, la ragazza di 16 anni scomparsa in città il 12 settembre 1993. «Attendiamo l’ufficialità degli esami», ha aggiunto Panico, sul posto con il procuratore di Potenza, Giovanni Colangelo.Proprio in quella chiesa della centrale via Pretoria la ragazza è stata vista l’ultima volta prima che se ne perdessero del tutto le tracce. Ieri, dal mattino, polizia, carabinieri e vigili del fuoco hanno lavorato incessantemente impedendo il passaggio nel luogo di culto dove non è stata celebrata la Messa. Accanto al corpo mummificato della ragazza sono stati ritrovati alcuni oggetti: un paio di occhiali (Elisa ne indossava), un orologio colorato, una catenina, un paio di sandali e pezzi di indumenti. Gli oggetti sono stati mostrati a Gildo Claps, fratello di Elisa che però, uscendo sconvolto dalla chiesa, non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione.Quella che potrebbe essere la svolta in questa lunghissima vicenda è arrivata quando, alcune settimane fa, il parroco della chiesa, don Ambroise Atakpa, ha notato infiltrazioni di acqua che avrebbero potuto danneggiare la struttura. Ha così deciso, dopo aver ottenuto l’autorizzazione dalla curia arcivescovile, di contattare un’impresa per avviare i necessari lavori di ripristino. Sono stati gli stessi operai che, nel sottotetto, hanno trovato nascosto dietro a un muro abbattuto in parte, il corpo. I resti erano in un angolo di un ampio locale in cui si accede salendo sul terrazzo della chiesa, passando dalla sacrestia e solo dopo aver percorso una sorta di cunicolo. Lo spazio sarebbe abbandonato da anni e invaso dalla sporcizia. Gli operai hanno immediatamente informato le autorità ecclesiali che hanno chiesto l’intervento del 113.Questa mattina inizieranno gli accertamenti medico-legali sul cadavere - che non è stato rimosso - disposti dalla Direzione distrettuale antimafia di Salerno, competente sulla vicenda.Diciassette lunghi anni di inchieste, testimonianze, possibili depistaggi (da Potenza all’Albania fino all’Inghilterra), appelli, sofferenze, hanno logorato una città che non ha mai smesso di credere nella possibilità di scoprire la verità sulla fine della ragazza. Sin da quel 12 settembre del ’93, quando Elisa uscì di casa intorno alle 11.30 con la sua amica Eliana De Cillis prima di incontrare, nella chiesa della Santissima Trinità, un ragazzo, Danilo Restivo (oggi è sposato e vive in Inghilterra, dove, nel 2004, è stato indagato per l’omicidio di una sarta, avvenuto nel 2002). Il giovane raccontò di aver parlato con Elisa per pochi minuti e di averla salutata a mezzogiorno. La ragazza fu vista poco meno di un’ora dopo da un suo coetaneo che abitava nel suo stesso edificio. Poi più niente. Alle 13.45 Restivo si fece medicare nell’ospedale San Carlo di Potenza per una ferita ad una mano che disse di essersi procurato cadendo.
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