venerdì 13 agosto 2010
Le vittime sono il pilota e tre passeggeri. Il velivolo era diretto a Salina, nelle Eolie, ma al momento del decollo ha urtato contro un capannone. Giallo sullo spiazzo da cui è partito: non sarebbe certificato come pista.
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Il decollo poco dopo le 8 da Giammoro, una frazione di San Lucia del Mela, nel Messinese. Poi l’inferno: il velivolo che cambia rotta, l’elica che sbatte sul tetto di un capannone, infine lo schianto. Hanno perso la vita così, a bordo del piccolo aereo leggero, un Robinson R44, il pilota Domenico Messina, 35 anni, Davide Taranto, 32 anni, imprenditore a capo di una società che gestisce navi per minicrociere alle Eolie, Pippo Adige, 54 anni, anche lui imprenditore che gestiva un parco di automezzi e mini bus da noleggio ed Enzo Fricia, 21 anni, dipendente della ditta Taranto navigazione srl. I quattro, secondo le prime informazioni che i militari della compagnia di Milazzo, sono riusciti a raccogliere da testimoni e familiari, si stavano recando alle Eolie, precisamente a Salina, perché dovevano riparare una imbarcazione rimasta ferma per un guasto in uno dei porti dell’isola.L’elicottero, un monomotore da turismo, quadriposto, con rotore bipala, avrebbe iniziato a girare su se stesso, urtando poi con la parte posteriore contro il capannone della azienda di profilati metallici e rifiniture di imbarcazioni di lusso "Nuova Cometra". Il velivolo ha preso subito fuoco. Due dei quattro occupanti dell’elicottero sono stati sbalzati fuori, mentre gli altri due sono rimasti incastrati nelle lamiere. Uno scenario tragico per i soccorritori e per gli stessi inquirenti, che hanno dovuto faticare non poco per risalire all’identità delle vittime: i corpi completamente carbonizzati, i resti del velivolo ridotti a un mucchio di rottami bruciati. Vi sono riusciti, alla fine, grazie all’orologio da polso del pilota, un gps di ultima generazione, per ironia della sorte ignifugo. Ora si sta cercando di capire cosa abbia causato la tragedia. Il velivolo potrebbe aver perso quota per un guasto ai motori delle eliche o per un malore dello stesso pilota. Saranno comunque gli accertamenti disposi dal sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, Michele Martorelli, a stabilire l’esatta dinamica dell’incidente. A tale scopo sembrerebbe che la Procura sia intenzionata a nominare un consulente tecnico esperto in aviazione.Intanto l’Ente nazionale per l’aviazione civile (l’Enac) ha precisato che quell’elicottero non era in possesso del certificato di operatore aereo che consente di svolgere attività di trasporto pubblico passeggeri (la società "Rent & Fly Srl" di Bari, che aveva in esercenza l’elicottero, è in possesso soltanto di certificato di navigabilità generico). Proprip come la pista di Giammoro, che secondo i primi accertamenti non sarebbe registrata né come luogo deputato al decollo né all’atterraggio di velivoli. La stessa Enac sta svolgendo i propri accertamenti, ed ha interessato della vicenda anche l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza al Volo (Ansv), organismo deputato alle inchieste tecniche su inconvenienti ed incidenti aerei. L’Ansv ha inviato sul posto un loro esperto per svolgere il primo sopralluogo operativo e raccogliere le evidenze disponibili nell’ambito dell’attività di indagine. L’elicottero, comunque, secondo l’amministratore della Rent & Fly Srl, Stefano Soglia, era stato dato in noleggio a secco – cioè senza benzina né pilota – a un’azienda siciliana.
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