Ultimo spirint prima della chiusura della campagna elettorale. Si vota domenica e lunedì fino alle 15 per 11 Province, oltre 3 mila Comuni di cui 30 capoluogo. La sfida più "calda" è sicuramente quella di Milano, tradizionale roccaforte del centrodestra berlusconiano, tra Letizia Moratti, sindaco uscente e lo sfidante Giuliano Pisapia. La posta in gioco va ben oltre i confini locali: il voto di Milano, come confermato in diverse occasioni dalle parole dello stesso premier Silvio Berlusconi, sarà un test anche per Palazzo Chigi. I candidati siano nove; la favorita resta Letizia Moratti, che avrà come vicesindaco un esponente della Lega, anche se in tanti scommettono sul fatto che possa non ottenere la maggioranza dei voti al primo turno (nel 2006 ottenne il 51,9% dei voti contro Bruno Ferrante) e quindi rischi il ballottaggio. "Terzo incomodo" è il candidato del Terzo Polo Manfredi Palmeri; seguono gli altri candidati, tra cui il giovane Mattia Scalise del Movimento 5 stelle di Beppe Grillo, Elisabetta Fatuzzo dei Pensionati, Carla De Alberti della lista civica "la Tua Milano", Fabrizio Montuori del Partito comunista dei lavoratori, Giancarlo Pagliarini della lista civica "Per il federalismo" e Marco Mantovani di Forza nuova, indagato negli ultimi giorni insieme ad altri nove compagni di lista per lesioni e violenza privata in seguito ad una serie di aggressioni che sarebbero state commesse ad aprile.
BERLUSCONI: IL VOTO HA VALENZA POLITICA"Le elezioni prossime sono sì elezioni amministrative ma hanno anche una valenza politica - ha detto - dobbiamo vincere non solo per i nostri candidati ma anche per dare nuova energia al nostro Governo nazionale". Berlusconi è tornato ad attaccare la sinistra, ha promesso un taglio delle aliquote "che non sono correlate agli incassi dell'erario" e ha annunciato l'ingresso di tre nuovisottosegretari calabresi al governo. Il premier, in pieno tour de force mediatico, concluderà questa sera a Latina la sua campagna elettorale
IL "MANIFESTO" DEI CANDIDATI SINDACI DEL CENTROSINISTRA"Vogliamo, insieme, assumere l'impegno preciso di fronte alle cittadine e ai cittadini delle nostre città di realizzare politiche forti a sostegno delle famiglie e investire sui bambini e le nuove generazioni." Lo hanno affermato in un appello, nel quale si impegnano a promuovere politiche familiari, i candidati sindaco del centrosinistra a Torino, Bologna, Napoli e Milano, Piero Fassino, Virginio Merola, Mario Morcone e Giuliano Pisapia.
SPRINT AL VELENOLa Moratti non indietreggia e Berlusconi le dà il suo pieno appoggio. Non fa così però la Lega Nord. «Se non si guadagna voti – ha detto il leader del Carroccio Umberto Bossi – è meglio non farle certe cose». Il giorno dopo il polverone suscitato dalle accuse fatte dal sindaco al suo sfidante Giuliano Pisapia, rivelatesi false, il premier interviene a giustificare e spalleggiare il comportamento aggressivo della Moratti. Mentre Pisapia replica accusando il sindaco di «aver perso la testa» e di «continuare a dire bugie» comportandosi come Berlusconi e Lassini, l’autore dei manifesti «Via le Br dalle Procure» al centro nelle scorse settimane di una violenta polemica.A sostegno del sindaco ieri è sceso in campo il presidente del Consiglio, che a Milano guida la lista del Pdl. «Bene Letizia, tiri fuori le unghie» ha detto aggiungendo che «in una campagna elettorale che la sinistra ha segnato con i suoi attacchi e le sue violenze verbali» l’atteggiamento del sindaco è in fondo comprensibile. «Non vedo come la sinistra possa scandalizzarsi perché la Moratti ha ricordato una condanna di primo grado per il proprio candidato», ha affermato Berlusconi. Sposando poi in pieno la linea della Moratti sull’estremismo di Pisapia: «Ha come alleati tutti quelli dell’estrema sinistra, tutti quelli dei centri sociali, covo di violenti e facinorosi».La giornata si era aperta con un altro duello televisivo, questa volta in Rai e alla presenza di tutti gli altri sette candidati sindaci. Tra i due gelo profondo, nessuna stretta di mano né frasi di cortesia. L’ex ministro dell’Istruzione ha ribadito la sua versione dei fatti: ha tirato in ballo la vicenda giudiziaria di trent’anni fa (che si concluse con la piena assoluzione di Pisapia dall’accusa di banda armata e concorso morale nel furto d’auto) solo per evidenziare la differenza tra le sue posizioni «moderate» e quelle «estremiste» di Pisapia. «Non ha mai preso le distanze da atti violenti, che si sono verificati anche di recente, dagli scioperi selvaggi e dalle occupazioni dei centri sociali di immobili comunali – ha detto il sindaco – La storia politica di Pisapia è una storia di frequentazioni di terroristi, che si riflettono anche nelle sue posizioni di oggi: non a caso è il candidato di Rifondazione comunista». Le parole pronunciate durante il dibattito tv su Sky secondo il sindaco sono state un giudizio politico, non giudiziario.Immediata la replica di Pisapia che ha ribaltato le accuse di estremismo e accusato la Moratti e il premier di essere uguali a Lassini: «Non capisco più la differenza tra la Moratti, Berlusconi e Roberto Lassini, hanno lo stesso linguaggio, usano le stesse false dichiarazioni e anche i manifesti falsi». Sulla sua rivale alle elezioni comunali Pisapia ha detto che «dichiarandosi moderata, ma risultando estremista, insiste nelle sue bugie e nella sua campagna diffamatoria, aggiungendo falsità a falsità delle quali risponderà davanti all’autorità giudiziaria». Confermata la querela per diffamazione, Pisapia ha aggiunto che la Moratti non è degna di fare il sindaco e che avrebbe fatto meglio a chiedere scusa: «Mentire sulle vicende personali di giustizia, tra la parola "amnistiato" e la parola "assolto con formula piena" c’è una differenza abissale». Infine Pisapia, che ha raccolto la solidarietà dei figli di Vittorio Bachelet, Guido Rossa e Walter Tobagi, vittime delle Br e di Prima Linea, ha sottolineato che lui non ha beneficiato dell’amnistia al contrario di Berlusconi.Una nuova presa di distanza dal comportamento della Moratti è arrivata ieri dalla Lega. «Pisapia era un ladro in primo grado ma è stato assolto, quindi la Moratti ha detto una bugia», ha sottolineato Matteo Salvini, eurodeputato e capolista del Carroccio a Milano.
Cinzia Arena