giovedì 23 gennaio 2020
Sono due esponenti di Forza Italia e uno di Fratelli d'Italia. Si tratta in Calabria di Giuseppe Raffa (Fi) e Domenico Tallini (Fi) e in Emilia Romagna di Mauro Malaguti (Fdi)
Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare antimafia

Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare antimafia

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Sono due esponenti di Forza Italia e uno di Fratelli d'Italia i candidati cosiddetti "impresentabili" secondo la Commissione parlamentare antimafia. Si tratta in Emilia Romagna di Mauro Malaguti di Giorgia Meloni-Fratelli d'Italia che ha riportato una sentenza di condanna in primo grado per peculato con rito abbreviato. In Calabria sono due i candidati rinviati a giudizio con fase dibattimentale in corso: Giuseppe Raffa di Forza Italia-Berlusconi per Santelli, rinviato a giudizio per corruzione in concorso e il cui dibattimento è in corso a Reggio Calabria e Domenico Tallini di Forza Italia-Berlusconi con Santelli, rinviato a giudizio per più fattispecie di corruzione. Il presidente dell'Antimafia Nicola Morra ha poi spiegato che nella giornata di oggi si celebrerà l'udienza in rito abbreviato che dovrebbe condurre a una pronuncia della responsabilità penale per un reato di abuso d'ufficio relativamente a un quarto candidato in Calabria. Per questo verrà divulgato il nominativo di questo candidato nel caso in cui la pronuncia sia di condanna.

«Quando si diventa ministri si giura sulla Costituzione dove è scritto che tutto è nelle forme e nelle modalità previste dalla legge: ricordo agli uomini di Stato che se siamo servitori dello Stato dobbiamo attenerci a quello che la nostra Costituzione dispone. Poi la Costituzione la si può anche modificare, ma che io sappia vige la legge: non è che a colpi di referendum si può andare contro la legge; in funzione semmai della legge modificata ci si potrà candidare. Chi viene candidato, se ineleggibile, qualora eletto dovrebbe decadere». Così Morra, rispondendo a un giornalista che gli riferiva come per il leader della Lega Matteo Salvini decideranno gli elettori la «validità» dei candidati.

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