lunedì 1 giugno 2015
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Bassa l'affluenza alle urne ieri le votazioni regionali in sette Regioni. Ha votato un elettore su due.​Il centrosinistra mantiene il governo di Toscana, Umbria, Marche e Puglia ed è in testa nella sfida in Campania, ma cede la Liguria al centrodestra, che si conferma alla guida del Veneto. Questo, a scrutini avanzati, il risultato delle elezioni regionali di ieri, che vedono il Partito democratico di Matteo Renzi perdere lo slancio delle Europee. A livello di liste infatti, il Pd scivola ben al di sotto dei massimi del 41% di un anno fa, mentre la Lega supera Forza Italia al Centronord e M5s si consolida come secondo partito."Sono pronto a sfidare Renzi domani mattina, con compagni di viaggio attendibili", ha detto stamani il leader leghista Matteo Salvini, noto per le sue battaglie contro l'euro e gli sbarchi degli immigrati, che ipoteca la guida del centrodestra alle prossime Politiche. Renzi non ha ancora commentato il voto. L'affluenza alle urne è stata del 53,9%, in calo rispetto alle ultime consultazioni. Un po' più alta, il 65%, alla tornata di comunali che si è svolta contemporaneamente.

I RISULTATIIn Liguria, dove il centrosinistra si presentava diviso, la vittoria è di Forza Italia e Lega Nord con Giovanni Toti, braccio destro di Silvio Berlusconi, con il voto definitivo del 34,44% delle preferenze. Seconda la candidata "renziana" del Pd Raffaella Paita con il 27,84%.In Veneto Luca Zaia, governatore leghista uscente, supera il 50%, mentre Alessandra Moretti del Pd si ferma al 22%.In Toscana vince il governatore uscente Enrico Rossi con il 48,03% dei voti, distanziando il candidato della Lega Nord Claudio Borghi fermo al 20,02%.In Umbria è stata confermata alla presidenza Catiuscia Marini con il 42,78% dei voti, dopo un testa a testa con Claudio Ricci, sostenuto da Lega, Fi, Fdi, Umbria popolare, con il 39,27%.Le Marche vanno al centrosinistra con Luca Ceriscioli, che ottiene oltre il 41% dei consensi, seguito dal M5s Giovanni Maggi con il 21,8%.Più combattuta la sfida in Campania, dove Vincenzo De Luca del Pd è in testa con il 42,79%; secondo il governatore uscente del centrodestra Stefano Caldoro il 38,57, quando però mancano da scrutinare circa 600 sezioni su 5835. Ma per l'ex sindaco di Salerno, "impresentabile" secondo la lista della Commissione Antimafia, si aprirebbe da domani la questione della decadenza legata alla legge Severino. De Luca comunque canta vittoria: "Abbiamo vinto grazie a Renzi", è il suo commento a caldo.In Puglia infine, il candidato del centrosinistra Michele Emiliano è in testa con oltre il 47%, seguito da Antonella Laricchia del M5S con il 18%, mentre Francesco Schittulli, sostenuto dai dissidenti "fittiani" di Forza Italia e da Ncd, è sceso in terza posizione.Per il premier Renzi questo risultato pone diverse insidie nella sua gestione del partito ed azione di governo. Oltre al ridimensionamento nel voto di lista del Pd, in parte dovuto alle apparentate "liste del presidente", come in Puglia, la sconfitta in Liguria e l'affermazione in Puglia e Campania di candidati Pd non vicini a Renzi potrebbe riacutizzare lo scontro tra il premier e la minoranza interna, con il rischio di rallentare l'iter delle riforme in Parlamento. Il centrosinistra governa ora in 16 regioni: Toscana, Umbria, Marche, Puglia, Campania, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Molise, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Trentino Alto Adige. Il centrodestra governa in 3 regioni: Veneto e Lombardia (Zaia eMaroni), Liguria (Toti). La Valle d'Aosta ha un Presidente dell'Union Valdotaine.

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