mercoledì 15 aprile 2020
L'emergenza è anche ambientale: le montagne di rifiuti sanitari andranno smaltite... Parla il magistrato della Direzione nazionale antimafia, esperto in crimini ambientali
Pennisi (Antimafia): "Gli ecocriminali non si fermano mai"
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“Ha idea, in particolare, di quanti rifiuti speciali, anzi direi specialissimi, ci siano in questo momento? Per esempio ospedalieri? Ecco perché non mi meraviglierei, affatto, se i soliti noti si stessero dando molto da fare per gestire i rifiuti secondo le loro maniere”. Roberto Pennisi, magistrato della Direzione nazionale antimafia, grande esperto di crimini ambientali, ha pochi dubbi. Del resto sappiamo che i roghi tossici nella Terra dei fuochi sono soltanto diminuiti con l’emergenza coronavirus, e non solamente lì: “Dobbiamo smetterla - continua Pennisi - di considerare come Terra dei fuochi solo l’area dove il fenomeno ha avuto origine. La storia ci ha insegnato che, anzi, si è particolarmente sviluppato anche molto lontano da quella, specie l’Italia settentrionale”.

Torniamo ai rifiuti ospedalieri e sanitari, a tamponi, mascherine, guanti, prodotti chimici… “Di questo materiale oggi se ne consuma cento volte più di che in periodi ordinari. Gran parte non solo dalle strutture ospedaliere, ma anche dai cittadini. Dev’essere poi smaltito”. E proprio il settore dello smaltimento dei rifiuti, soprattutto quello illegale, non sta rimanendo a guardare: “Si sta organizzando ancora meglio. Ci saranno le imprese regolari e virtuose, ma come ben sappiamo anche quelle che si muovono illegalmente”.

Ogni emergenza crea problemi nuovi, oltre a quelli vecchi E soprattutto “la predisposizione a imboccare la via illecita è più forte rispetto a quella lecita, che sappiamo essere più costosa”. Con conseguente scempio ambientale e altro, visto che chi usa l’illegalità mette fuori dal mercato le aziende legali, che non possono a quel punto reggere la concorrenza: “Perciò bisogna aiutare le imprese virtuose - ripete Pennisi -. Proprio per togliere loro la tentazione d’imboccare strade alternative illecite”.

Nonostante tutto, molti ci provano. Ci proveranno. “Sappiano però che siamo pronti. E in attesa di quelli che cercheranno di sfruttare la situazione. Che saranno colpiti inesorabilmente”. Come fa a esserne certo? “Abbiamo i nostri mali in Italia coinclude Pennisi -, ma abbiamo anche gli strumenti per combatterli…”.

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