venerdì 2 gennaio 2015
Fabrizio: «Non sono un eroe, tornerò in Africa». ​L'annuncio in conferenza stampa all'ospedale Spallanzani di Roma, alla presenza del ministro della Salute. Il suo sangue aiuterà altri malati.
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​È stato dichiarato guarito Fabrizio, il medico italiano contagiato dall'ebola in Sierra Leone dove operava come volontario di Emergency. Lo ha annunciato lo staff dell'ospedale Spallanzani di Roma, in una conferenza stampa alla presenza del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Il caso era stato citato dal presidente Napolitano nel discorso di fine anno come esempio di italiani che rendono onore al nostro Paese. «Non sono un eroe». Sorride, leggermente commosso, il protagonista di questa storia a lieto fine, per la prima volta "esposto" alle telecamere e ai flash dei fotografi. Seduto accanto al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, indossa una tuta grigia, ha il volto smagrito e la barba lunga ma complessivamente appare in buone condizioni. Queste le sue prime parole pubbliche: "Sono stato curato non soltanto dal punto di vista professionale, ma con i colleghi dello Spallanzani si è creato un rapporto amichevole, di affetto. E li ringrazio uno per uno abbracciandoli perché quello che è stato fatto per me credo sia davvero grande". "Non sono un untore e sicuramente non sonoun eroe. Sono solo stato meno fortunato dei miei colleghi perchémi sono contagiato". «Tornerò in Sierra Leone». Così il medico di Emergency guarito da Ebola, in conferenza stampa all'ospedale Spallanzani. "Prima devo ricostruire il mio tono muscolare - ha spiegato Fabrizio - poi voglio tornare in Sierra Leone per completare quello che ho iniziato". Alla domanda sul momento del contagio, il medico ha chiarito che "è impossibile ricostruirlo, ogni momento è buono quando si curano malati altamente contagiosi. Io ho seguito le procedure che ho eseguito decine di volte".I medici: lavoro di squadra. "Ce l'abbiamo fatta, grazie al lavoro di un'equipe, che ci ha permesso per quasi 40 giorni di fare un lavoro nuovo, una sfida a cui eravamo preparati da anni. Abbiamo avuto due momenti di gravità, di preoccupazione, ma l'abbiamo affrontato e superato insieme", ha detto Emanuele Nicastri, a nome dello staff dei medici. Dal suo sangue la lotta la virus. Ora il sangue di Fabrizio, contenente gli anticorpi attivi contro il virus, sarà inviato in Sierra Leone per creare plasma in grado di guarire i malati. Lo ha annunciato il direttore scientifico dello Spallanzani Giuseppe Ippolito.Lorenzin: grande prova. "L'anno si apre con una bellissima notizia". Così il ministro Lorenzin. "È la dimostrazione - ha sottolineato il ministro - di quello che noi siamo capaci di fare".
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