sabato 2 febbraio 2019
Le diocesi di Catania e Acireale domenica 3 febbraio a sostegno delle comunità. La Conferenza episcopale regionale promuove anche una raccolta fondi per i lavori di ripristino delle chiese danneggiate
Danni nell'hinterland catanese nei pressi dell'Etna da Zafferana al Comune di Fieri, foto tratte dal profilo Facebook della redazione di Now in Sicily (Fotogramma)

Danni nell'hinterland catanese nei pressi dell'Etna da Zafferana al Comune di Fieri, foto tratte dal profilo Facebook della redazione di Now in Sicily (Fotogramma)

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Nelle chiese siciliane, domani, oltre alla Diornata per la vita, si celebrerà una giornata di preghiera e solidarietà per le popolazioni dell’arcidiocesi di Catania e della diocesi di Acireale, colpite dal terremoto del 26 dicembre scorso. Lo ha deciso la Conferenza episcopale siciliana. È stata indetta, per l’occasione, la raccolta fondi denominata “Riscostruiamo le comunità”. «A distanza di tempo il rischio è che si spengano i riflettori», ha detto il vicario generale di Acireale, monsignor Giovanni Mammino, durante la presentazione dell’iniziativa.

«Ci sono diverse comunità parrocchiali che stanno celebrando la Messa in abitazioni private – ha aggiunto – perché non hanno altri locali da utilizzare. Alcune parrocchie stanno usando i saloni parrocchiali, ma a questo punto il rischio è che le comunità si sfaldino sempre più». Il direttore della Caritas locale, don Orazio Tornabene, ha riferito che anche la Caritas nazionale darà un proprio contributo e ha indicato le due operesegno che la diocesi ha scelto di realizzare, proprio nelle comunità più colpite.

A Pennisi, frazione di Acireale, sono inagibili sia la chiesa sia i locali ad essa annessi: qui sarà ripristinato l’oratorio, un intervento per il quale si stima una spesa intorno ai 100mila euro. A Cosentini, nel Comune di Santa Venerina, non sono stati riscontrati danni di rilievo alle abitazioni ma la parrocchia ha i locali ancora completamente inagibili che, dunque, saranno ripristinati: spesa stimata, 50mila euro circa. È stato previsto, inoltre, un contributo “una tantum” di 500 euro da destinare alle famiglie disagiate che posseggano determinati requisiti.

Don Arturo Grasso, direttore dell’ufficio comunicazioni sociali della diocesi, esorta tutti alla generosità: «Non bastano i “like”, bisogna passare all’amen, cioè attivarsi». Le chiese danneggiate non sono state messe tutte in sicurezza e i vigili del fuoco stanno ancora lavorando. Nella parrocchia di Pennisi lavori sono stati eseguiti alle campane e in alcune opere d’arte appartenenti alla diocesi e sottoposte alla supervisione della Soprintendenza ai beni culturali.

Sono 15 le chiese che necessitano di un intervento di ristrutturazione. In diocesi, inoltre, è in corso una raccolta di materiale di cartoleria, promosso dalla Caritas, per le attività da svolgere negli oratori delle zone colpite. Diverse donazioni sono arrivate da privati durante il periodo di Natale e in occasione delle feste patronali. Le comunità di Aci Castello, Aci Bonaccorsi, Aci D’Antonio e San Sebastiano di Acireale hanno devoluto alle parrocchie colpite dal sisma le somme di denaro previste per l’acquisto dei fuochi d’artificio. Il 20 febbraio prossimo la stessa iniziativa sarà messa in atto dalla comunità di Aci San Filippo in occasione della festa del patrono san Filippo d’Agira.

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