mercoledì 28 marzo 2018
A Torino la straordinaria operazione che ha salvato la vita a due piccoli nigeriani di 4 e 5 anni: l'esofago bruciato dal liquido è stato asportato e al suo posto modellato lo stomaco fino al collo.
L'ospedale Regina Margherita in una foto dell'archivio Ansa

L'ospedale Regina Margherita in una foto dell'archivio Ansa

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Salvi e con un’aspettativa di vita pari a quella dei loro coetanei. Finisce così la storia di una bambina di 4 anni e di suo fratello di 5 che circa un anno fa, in un caldo pomeriggio d’estate, per la sete hanno bevuto soda caustica invece di acqua. È da quel giorno che per Mary e Gabriel – questi i nomi dei due bambini nigeriani –, inizia un calvario risolto adesso dai medici dell’Ospedale Regina Margherita di Torino. Nessun miracolo, ma tanta scienza, maestria e organizzazione medica. Mary e Gabriel, infatti, dopo un anno sono tornati a magiare regolarmente. L’esofago bruciato dalla soda è stato completamente asportato e sostituito dallo stomaco «portato all’altezza del collo al posto dell'esofago stesso».

Di fatto tutto è avvenuto in due tempi. Al momento dell'incidente, dal Pronto soccorso di Ivrea - dove Mary e Gabriel abitano con
padre e madre e un'altra sorella -, scatta il trasferimento d'urgenza all'ospedale Infantile Regina Margherita di Torino. Qui interviene la squadra dei gastroenterologi pediatri di Pier Luigi Calvo del Dipartimento di Pediatria della Città della Salute di Torino. La diagnosi è impietosa: "Severa infiammazione dell'esofago" per entrambi e più grave per Mary. Nelle settimane successive per la bambina si tenta di arginare l'infiammazione che invece dilaga. Dopo poco tempo l'esofago di Mary si chiude completamente a tre
centimetri dalla gola. Per nutrire Mary è necessario posizionare chirurgicamente una sonda direttamente nell'intestino. Gabriel ha ricevuto un danno minore e sta meglio, tanto che si riesce a posizionare una sonda attraverso l'esofago per consentire l'alimentazione; ma anche qui progressivamente il danno cresce tanto che il bambino arriva a poter "mangiare" solo con una
nutrizione artificiale in vena. La situazione viene mantenuta nel tempo perché occorre aspettare che si stabilizzino le infiammazioni degli organi vitali intorno all'esofago (trachea, bronchi ed aorta toracica). Raggiunto questo traguardo si passa alla seconda fase.

In sequenza, tra fine 2017 ed inizio 2018, un'altra squadra di medici - quella chirurgica di Renato Romagnoli (Chirurgia Generale 2
universitaria, diretta da Mauro Salizzoni) -, rimuove dai due bambini l'esofago malato e lo sostituisce con lo stomaco spostato all'altezza del collo. Si tratta di una tecnica innovativa applicata per la prima volta su pazienti così piccoli e debilitati.

I chirurghi sono entrati dal torace, hanno separato l'esofago infiammato dal resto del corpo, poi dall'addome hanno preparato lo stomaco allo spostamento e infine dal collo hanno spostato lo stomaco rimodellato a tubo fino all'altezza giusta unendolo al moncone di esofago rimasto, appena sotto la gola. Dopo l'operazione il decorso è stato regolare, l'altro ieri l'ultimo controllo. Adesso Mary e Gabriel stanno bene e sono in grado di nutrirsi per bocca con cibi solidi.

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