martedì 4 gennaio 2022
Dopo il bambino di 7 anni ucciso a coltellate nel Varesotto, ieri la morte per annegamento di un piccolo di 2 anni in Campania. Gli esperti: l’angoscia di morte si abbatte sui più fragili
Rilievi sul luogo dell’omicidio a Torre del Greco, in Campania

Rilievi sul luogo dell’omicidio a Torre del Greco, in Campania - Ansa

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Adalgisa Gamba ha 40 anni e vive a Torre del Greco, in provincia di Napoli. La stessa età di Davide Paitoni, che invece è del Varesotto. Entrambi sono stati arrestati per aver ammazzato i propri figli. Due fatti di sangue inspiegabili, che hanno avuto per vittime bambini. Secondo la psicoterapeuta Maria Rita Parsi, presidente della Fondazione Movimento Bambino Onlus, «prima abbiamo avuto un’impennata di femminicidi, e adesso incominciamo con i bambini. Oltre al Covid-19 che si combatte con il vaccino, esiste anche il 'Covid-20', ovvero il contagio emotivo dovuto all’angoscia di morte che ha scatenato il virus. Un dramma di ritorno che investe le persone fragili e disturbate: a questa angoscia reagiscono o isolandosi e deprimendosi oppure diventando violenti».

Il bimbo abbandonato in mare Ieri mattina, la donna ha confessato ai magistrati della Procura di Torre Annunziata di aver annegato il proprio bambino di due anni. Ancora in preda allo stato confusionale in cui era stata trovata la notte precedente, ha detto di averlo fatto in quanto convinta che il piccolo fosse affetto da un ritardo mentale, circostanza non confermata da alcuna diagnosi. Intorno alle 22.30 di domenica, le sue urla hanno attirato l’attenzione di alcuni giovani del luogo. L’hanno vista in mare col proprio bambino in braccio. Tutti i successivi tentativi di rianimare il pic- colo si sono rivelati vani. La donna si era allontanata da casa intorno alle 21. Il marito ne aveva denunciato quasi immediatamente la scomparsa. Secondo il racconto dei giovani soccorritori, anche lui era presente al momento del ritrovamento della moglie e del figlio. Come loro, l’uomo si sarebbe tuffato in acqua nel vano tentativo di salvare la vita al piccolo. La coppia ha anche un altro bambino di sette anni. Gli inquirenti sono ora impegnati a ricostruire le ore precedenti all’allontanamento della donna da casa. «Non vi è stata alcuna premeditazione né alcun tentativo di suicidio da parte della mia assistita – ha dichiarato il difensore della donna, l’avvocato Tommaso Ciro Civitella –. Ci troviamo dinanzi a una persona non presente a se stessa, entrata in un tunnel nero nel quale gli inquirenti e la difesa possono solo provare a portare un po’ di luce e ordine». La Procura ha disposto l’autopsia sul corpo del piccolo. Anche la spiaggia nella quale è maturata la tragedia è stata sottoposta a sequestro. Fin dalla sera di domenica, i carabinieri sono stati impegnati a cercare elementi utili alle indagini. Sul luogo è intervenuta anche una squadra specializzata nelle ricerche in mare. Qualcuno, nella mattinata di ieri, ha eretto sulla spiaggia una piccola croce di legno in ricordo del bambino. «Una tragedia familiare – ha commentato il sindaco di Torre del Greco, Giovanni Palomba –. Siamo vicini al papà del bimbo e all’altro figlio della coppia».

Ha ucciso, era ai domiciliari Davide Paitoni ha invece ammazzato il figlio di sette anni ventiquattr’ore prima con una coltellata alla gola nell’abitazione di Morazzone, nel Varesotto, in cui il piccolo viveva con i nonni paterni. L’uomo si è poi recato presso la casa dei suoi suoceri a Gazzada, sempre nel Varesotto. Qui ha tentato di uccidere a coltellate anche la moglie, dalla quale si sta separando. Paitoni ha agito mentre era ai domiciliari per aver aggredito nel novembre scorso, sempre a colpi di coltello, un proprio collega. Ha tentato la fuga, ma è stato fermato dai carabinieri a Viggiù. Il corpo di suo figlio è stato ritrovato in un armadio dell’abitazione dei nonni con sopra un biglietto scritto dallo stesso Paitoni che recitava: «Mi dispiace, perdonami. Papà». Il giudice aveva concesso all’uomo di trascorrere il Capodanno con il figlio. A carico di Paitoni era stato aperto precedentemente anche un codice rosso per maltrattamenti in famiglia. Non era stata la moglie a sporgere denuncia contro di lui. Il codice rosso era stato attivato in seguito ad alcune segnalazioni giunte da altre persone. Per Fabio Roia, magistrato da anni impegnato nel contrasto alle violenze sulle donne, «la violenza domestica non va mai sottovalutata» e «la bigenitorialità deve sempre essere sospesa in presenza di denunciate situazioni di violenza».

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