giovedì 12 giugno 2014
Migliaia di migranti non chiedono asilo: 700 euro per arrivare in Germania. Su 52mila sbarcati, 21mila hanno chiesto lo status di rifugiato. Gli altri proseguono. Acnur: «Soccorsi e abbandonati»
Dopo gli scafisti arrivano i «passeur»
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Sui 52mila immigrati sbarcati dall’inizio dell’anno secondo i dati del ministero dell’Interno circa 21mila ha presentato domanda d’asilo. Ma che fine hanno fatto tutti gli altri? Per scoprirlo bisogna chiedere agli «scafisti di terra», l’ultimo anello delle organizzazioni di trafficanti di uomini.Il regolamento di Dublino impone ai rifugiati di fare domanda di asilo e risiedere nel primo paese d’ingresso in Europa. In questo caso l’Italia. Ma sono migliaia quanti invece intendono recarsi altrove. I siriani sono diventati merce pregiata. Dopo l’odissea fino alle coste italiane, tocca agli scafisti su asfalto. Hanno il compito di portarli nei Paesi di destinazione aggirando i controlli di confine. La libera circolazione delle persone e delle merci ha di fatto cancellato i posti di blocco nelle dogane, mentre si sono intensificati i controlli a bordo dei treni, specie ad opera della gendarmeria francese. Chi ha rischiato la vita sotto le bombe e poi su un gommone malandato, non è certo tipo da tirarsi indietro se c’è da nascondersi dentro a un furgone. Ed è quello che ha sco- perto la polizia stradale di Bergamo sull’autostrada A4. All’interno di minivan vengono trasportati gruppi di siriani appena 'sbarcati' nella stazione centrale di Milano, disposti a pagare fino a 700 euro a persona per farsi portare in Germania o ancora più su, in Svezia. Di questi furgoni ne sono già stati intercettati due nel giro di una settimana. Il 3 giugno un egiziano è stato fermato nell’area di servizio Brembo mentre trasferiva otto siriani, compreso un ragazzo di 14 anni. Due giorni fa stessa scena, stavolta a Grumello. Quando gli agenti hanno intimato all’autista rumeno di aprire il portellone sono sbucati dieci profughi, tutti della stessa famiglia: a bordo c’erano anche due bambini piccoli e un anziano. Il rumeno è finito in manette per aver tentato di favorire l’ingresso illegale in un altro Paese, mentre la famiglia è stata accompagnata in stazione a Bergamo. Da lì certamente tenteranno di trovare un altro passaggio. A gestire la rotta sono organizzazioni di rumeni o nordafricani. Sono stati loro i primi a fiutare il nuovo business. Molti siriani in fuga sono benestanti, pagano bene pur di fare un viaggio il meno scomodo e il più rapido possibile. Ottimi clienti per gli 'scafisti autostradali', che li contattano appena scendono dal treni in arrivo dal sud. Come i mille siriani che sono stati accompagnati nottetempo alla stazione di Taranto e di cui si sono perse le tracce. Altre volte gli immigrati vengono contattati direttamente nei centri di accoglienza. «È gente che non si fa scrupolo di lucrare sulla pelle dei migranti spiega Mirella Pontiggia, comandante della stradale di Bergamo - . Il nostro obiettivo è colpire loro, non certo questa gente in fuga dalla guerra. Stiamo prestando un’attenzione particolare al fenomeno, che negli ultimi tempi appare in crescita». 

Intanto ha suscitato preoccupazione il no alla Camera, per mancanza di copertura economica, di alcune norme contenenti misure a sostegno dell’accoglienza e dell’integrazione dei rifugiati. Sulla base di questi articoli, spiega l’Unhcr, il Governo avrebbe ricevuto una delega con chiari indirizzi per riformare, anche in termini di maggiore efficienza, il sistema d’accoglienza per i rifugiati e le procedure per il riconoscimento della protezione internazionale. «Queste riforme sono estremamente urgenti – sostiene l’Acnur – anche alla luce degli incresciosi episodi di questi giorni in cui migranti e rifugiati, salvati in mare nel contesto dell’operazione Mare nostrum, sono stati abbandonati per strada». Preoccupazione rilanciata anche dal Consiglio italiano rifugiati (Cir). «Speriamo si possa correggere al Senato questa scelta sbagliata – commenta il direttore del Cir, Christopher Hein –. Siamo molto delusi».

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