lunedì 22 marzo 2021
Soggiorni residenziali gratuiti per disabili e le loro famiglie. Il progetto avviato dalla onlus Oltre lo Sguardo e dalla madre di Pilar, operatrice Wfp morta nel disastro aereo in Etiopia nel 2019
Dopo di noi, a Orbetello nasce "Tornando a casa"

Fondazione Margherone fa cose

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Vivere il dopo di noi, nel durante noi. Portando “briciole di felicità” nella vita di tanti disabili e delle loro famiglie. Questo il senso del progetto “Tornando a casa”, partito da alcuni giorni all’interno dell'associazione Margherone Fa cose, che consentirà ai ragazzi disabili di vivere in una condizione di autonomia all’interno di strutture alternative alla residenzialità classica, con soggiorni dai due ai 15 giorni.

Un percorso verso lo sviluppo di una vita autonoma, che grazie ad un bando di assegnazione fondi istituito dopo il disastro aereo di due anni fa in cui morirono molti operatori del World Food Programme. La nascita di “Tornando a casa” si deve infatti alla dedizione di due mamme. Elena Improta, mamma di Mario e presidentessa di Oltre lo sgurado onlus che da oltre 20 anni fornisce supporto ed aiuto alle ersone con disabilità e alle loro famiglie, e dalla immensa caparbietà di Anna Rita Giammetta Buzzetti, mamma di Pilar Buzzetti, operatrice del World Food Programme, scomparsa appunto nell’incidente aereo di 2 anni fa, mentre si dirigeva ad Addis Abeba per partecipare ad un workshop proprio del WFP.

Grazie ad Anna Rita, è stato possibile partecipare al bando di assegnazione fondi e unendo le forze con Elena ed Oltre Lo Sguardo si è potuto assicurare una continuazione anche nei prossimi anni. In più, Margherone Fa Cose si sono impegnate nel sostenere Los Peques de Pilari, il progetto nato nell'ambito del World Food Programme in memoria di Pilar, con una donazione mensile, come piccolo contributo per continuare a portare avanti il suo lavoro.

Il progetto

Il progetto coinvolgerà persone con disabilità che necessitano di percorsi di autonomia, principalmente residenti a Roma e provincia o nella zona distretto delle Colline dell’Albegna. Si articolerà in attività residenziali e attività non residenziali complementari. Le attività residenziali sono soggiorni nel corso dei quali i partecipanti al progetto vivranno in autonomia, al di fuori dell’ambito familiare, con l’assistenza di personale qualificato. Tali attività saranno svolte secondo i principi previsti dalla Legge 112/2016 (la c.d. “Legge sul durante e dopo di noi”). I soggiorni coinvolgeranno un numero massimo di 5 partecipanti alla volta, avranno durata variabile tra i 2 giorni ed i 15 giorni e si svolgeranno in Orbetello presso gli immobili in uso ad Oltre Lo Sguardo Onlus (in Via Trieste 65d). «Le attività non residenziali complementari invece sono attività propedeutiche ai soggiorni, ad esempio – spiega Elena Improta -­ laboratori di cura del sé e/o di autonomia domestica, orto sociale, tutoraggio allo studio, tutoraggio ad attività occupazionali finalizzate ad inserimenti lavorativi), che potranno essere svolte sia ad Orbetello, sia presso le residenze dei partecipanti o presso il Vivaio Il Pitorsino di Ansedonia o strutture di Roma e provincia. Il progetto avrà una durata ad oggi stimabile in circa 2 anni dall’avvio operativo, che potrà variare sia in base alle esigenze che i partecipanti esprimeranno concretamente, durante la fase esecutiva del progetto, in termini di durata e frequenza delle attività, sia in base alle restrizioni derivanti dall’emergenza sanitaria Covid-19».

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