giovedì 8 settembre 2016
​Sì unanime delle Regioni. Lorenzin: «Nuove prestazioni in tutta  Italia entro l'anno, difenderò i due miliardi in più per la Sanità».
Nuovi Lea: entrano provetta e malattie rare
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Dopo 15 anni, arrivano i nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea), le cure e le prestazioni garantite dal Servizio sanitario nazionale ai cittadini gratuitamente o pagando un ticket. Il via libera definitivo è stato dato ieri dalla Conferenza Stato-Regioni. I cittadini, ha assicurato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, potranno usufruire delle nuove prestazioni - che vanno dai trattamenti per la fecondazione assistita ai nuovi vaccini, alle cure per oltre 110 malattie rare - «entro l’anno» su tutto il territorio nazionale. E per i nuovi Lea, il finanziamento ci sarà, ha confermato Beatrice Lorenzin, la quale ha confermato la cifra vincolata di 800 milioni di euro. «Questo stanziamento ci sarà anche l’anno prossimo e quelli successivi dato che si tratta di una misura strutturale e non una tantum», ha detto. Inoltre, ha sottolineato Lorenzin, «ci sarà un meccanismo di aggiornamento e le Regioni potranno aumentare le risorse all’interno del Servizio sanitario nazionale grazie ai risparmi che si faranno da altre parti, come sulle centrali uniche di acquisto».  Le Regioni sono tornate così, dopo il via libera dato il 7 luglio scorso e la 'bollinatura' del ministero dell’Economia, ad esprimere l’unanimità sull’intesa al provvedimento sui nuovi Lea, come ha reso noto il presidente Stefano Bonaccini al termine di una riunione straordinaria della Conferenza delle Regioni. «Con il varo dei nuovi Livelli essenziali di assistenza in sanità – ha sottolineato Bonaccini – abbiamo alzato l’asticella della tutela della salute in Italia».  Il ministro Lorenzin ha poi annunciato due miliardi di euro in più per il Fondo sanitario nazionale. «Sono previsti nel Documento di programmazione economico finanziaria – ha detto –. Poi, nelle fasi di bilancio, ognuno difende il proprio capitolo», riferendosi alle voci che vedono la sanità nel mirino per reperire i fondi per pensioni e sgravi. Per il ministro della salute, «l’aumento di due miliardi del Fondo è una cifra totalmente adeguata alle richieste». E se l’aumento verrà confermato, il Fondo sanitario passerebbe dagli attuali 111 a 113 miliardi. Se il via libera al documento che regola le prestazioni imprescindibili che il servizio sanitario deve dare ai cittadini aveva già ricevuto il via libera dalle Regioni a luglio, si attendeva di conoscere l’esatta consistenza economica che ne avrebbe garantito l’erogazione. La presidente dell’ordine nazionale dei Medici Fnomceo Roberta Chervesani plaude al provvedimento: «Noi – dice – abbiamo lavorato proprio per far sì che questi Lea nascessero con la maggior correttezza e disponibilità nei confronti dei pazienti e che fossero anche appropriati, ma senza gravi vincoli di appropriatezza che mettessero il medico in difficoltà . Mi auguro che ci possa essere una applicazione il più possibile omogenea», ha concluso.  Nei nuovi Lea rientrano il nuovo nomenclatore per le protesi e gli ausili, ma anche il piano vaccinale, lo screening neonatale, la fecondazione assistita omologa ed eterologa (comprese le prestazioni che precedono l’accesso alle tecniche) e la cura per l’endometriosi. Ma anche la dipendenza dal gioco d’azzardo e le cure per l’autismo, la terapia del dolore (con l’anestesia epidurale per il parto). Altri importanti cambiamenti sono legati alle malattie rare: i nuovi Lea comportano infatti una revisione dell’elenco, che prevede l’inserimento di oltre 110 nuove patologie, ad esempio la sarcoidiosi, la sclerosi sistemica progressiva e la miastenia grave. Con la revisione dell’elenco delle malattie croniche vengono introdotte 6 nuove patologie tra cui alcune di tipo renale e l’osteomielite cronica. La celiachia cambia classificazione e diventa una malattia cronica, non più una rara.  Secondo il coordinatore della Commissione Salute Antonio Saitta, «siamo a un passaggio importante: i Lea vogliono dire cure per i cittadini. Occorre garantire che l’erogazione dei nuovi Lea avvenga in modo uniforme su tutto il territorio nazionale», ha spiegato. Su questi aspetti lavorerà da subito, nei modi e nei tempi previsti, la «Commissione nazionale per l’aggiornamento dei Lea e la promozione dell’appropriatezza del Servizio sanitario nazionale. Anche perché fra le prime operazioni da fare – ha concluso Saitta – c’è quella del delisting, ovvero l’individuazione di tutte le prestazioni obsolete». 
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