lunedì 12 luglio 2010
Il rapporto tra i due era già da tempo in crisi. Questa mattina l'uomo ha atteso la moglie nel cortile del palazzo dove lavora come colf e l'ha aggredita. Ieri a Mestre un ragazzo di 30 ha ucciso a colpi d'arma una ragazza appena sedicenne, che lo aveva lasciato. L'uomo si è poi tolto la vita.
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È in condizioni gravissime Clara, 42 anni, la donna acoltellata oggi dal marito a Napoli, nella centrale via Depretis. Dopo sette ore di intervento, durante le quali ha subito tra l'altro la resezione del colon e quella di una porzione di fegato, la donna è ricoverata nel reparto di rianimazione dell'ospedale "Loreto mare" di Napoli ed è in prognosi riservata ed è giudicata dai sanitari in condizioni gravissime. L'uomo, Giovanni Esposito, 46 anni, dopo qualche ora di fuga, è stato arrestato. Il rapporto tra i due era in crisi già da tempo e la donna aveva subito diverse aggressioni. Oggi - secondo una prima ricostruzione dei fatti - l'uomo ha atteso la moglie nel cortile del palazzo dove presta servizio come colf. Qui l'ha aggredita dopo l'ennesima discussione ferendola in vari punti, soprattutto al colon, al fegato e alla milza con un lungo coltello.Esposito, che lavora come cuoco,  è stato bloccato dalla polizia a Quarto, nel Napoletano. Sequestrata anche l'arma con cui ha tentato di ammazzare la moglie, un coltello da cucina con lama seghettata di circa 25 centimetri. Giovanni Esposito non si rassegnava all'idea che la moglie avesse deciso di interrompere il rapporto coniugale: da circa 20 giorni la donna era andata a vivere a casa del padre. Agli inizi di luglio, all'uscita dalla camera da letto dove era "rinchiusa", la donna ha subito il tentativo di strangolamento da parte del martio. L'epilogo questa mattina quando l'uomo ha preceduto la moglie sul luogo di lavoro attendendola nell'atrio dello stabile dove presta servizia come colf. La vittima, che da tempo era perseguitata dal marito, era stata accompagnata al lavoro dal cognato che subito dopo aver ricevuto una telefonata da un familiare avvertito di quanto accaduto, è ritornato indietro trovandola in una pozza di sangue.IL DRAMMA DI MESTREUn drammatico episodio che si è verificato a poche ore dell'omicidio di Mestre. Ieri, con quattro colpi di pistola un trentenne di Asseggiano di Mestre (Venezia) ha cancellato, con freddezza, la sua storia d'amore vissuta 8 mesi con una sedicenne che 12 ore prima lo aveva lasciato, suicidandosi dopo averla uccisa. Il tarlo dell'abbandono ha consumato Fabio Riccato, 30 anni, tendendolo sveglio tutta la notte. Ieri mattina, alle 9, ha atteso Eleonora Noventa (16), mentre in bici stava andando dalla nonna, l'ha ammazzata: tre colpi di pistola, due dei quali al torace (un proiettile ha anche trapassato un braccio) e il terzo alla testa. L'ultimo Fabio l'ha riservato per se, mirando al cuore. Così è morta Eleonora,terzo anno di ragioneria all'istituto "Gramsci" di Mestre, fandi Michael Jackson e provetta nuotatrice. Riccardo s'eralaureato con il 100 lode in Biologia, il 26 giugno a Ferrara e aveva festeggiato una settimana fa con un grande party nella suacasa. Sulla stradina, che costeggia la ferrovia, sono appesiancora decine di fiocchi rossi. In quella stessa strada avevaconosciuto Eleonora che era solita portare a passeggio Morgan,il suo cane. Fabio si era perdutamente innamorato di quella ragazza solare. Un amore troppo impegnativo per lei, tanto da confidarlo ad Anna, un'amica disua madre. «Mi aveva chiesto tempo fa un consiglio "Cosa dici, glielo dico un pò alla volta?". - racconta Anna - A 16 anni una ragazza ha una vita davanti, pensa a divertirsi. Fabio erauna persona corretta, di una famiglia per bene. Lei era ancora piccolina». Aveva provato più volte a lasciarlo, ma solo ieri ha trovato le parole giuste, l'occasione per farlo. Ieri mattina Fabio ha, forse, sperato in un ripensamento di Eleonora, tentando l'ultima sortita, precedendo la in moto nella strada che la ragazza percorre solitamente per andare dalla nonna. Le fasi che hanno preceduto l'omicidio-suicidio sono state raccontate da un testimone, vicino di casa di Riccato, alla squadra mobile di Venezia. L'uomo stava leggendo il giornale in giardino quando è arrivato Fabio Riccato in sella allo scooter. Mentre i due si salutavano è arrivata, pedalando, Eleonora Noventa. Era vestita con pantaloncini neri e camicetta bianca. La ragazza si è fermata, o forse è stata fermata da Riccato. Si è messa a parlare con lui e subito dopo è scoppiata una lite durata pochi secondi. A quel punto Fabio Riccato ha alzato il sellino della moto, ha preso la pistola e, dopo aver incrociato gli occhi del testimone («Mi ha guardato fisso per una frazione di secondo. Pensavo volesse sparare a me», ha detto), ha premuto il grilletto. '«Eleonora rantolava, era ancora viva quando sono arrivato e ho visto il foro alla testa...- ha raccontato Fabio De Pieri -. In quel momento è giunta anche la madre della ragazza».
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